giovedì 28 ottobre 2021

Rubrica Ci provo con... "Il segreto del lago" - Keigo Higashino

 

E' con immenso piacere che oggi dò il via a questa rubrica ideata da Chiara del blog "La lettrice sulle nuvole" a cadenza mensile, in cui si legge un autore per la prima volta.

Mi ha subito entusiasmata questa idea perchè permette di uscire dalla propria confort-zone e sperimentarsi con autori che forse, diversamente, non si sarebbero letti mai.




Sono stata un pò troppo fiduciosa mi sa, tentando la lettura di un autore orientale ed è un tipo di letteratura con cui non vado molto d'accordo, e purtroppo anche stavolta non è stato un gran successo.

Il libro che ho letto è questo:

Titolo: Il segreto del lago
Autore: Keigo Higashino
Edizione: Dalai editore; 4 dicembre 2007
Pagine 270
⭐⭐



Sunshuke è il marito di Minako e la raggiunge nella struttura in cui si trova col figlio Shoto e con altre famiglie, per preparare gli esami di ammissione alle scuole medie.
Da subito cominciano a succedere delle cose strane tra cui una delle mogli che lo avvisa di fare attenzione agli altri, e l'arrivo inaspettato della sua amante con delle importanti informazioni.
All'appuntamento preso dai due però lei non si presenta, e al ritorno dell'uomo in struttura si presenta la sconvolgente sorpresa di trovarla morta, dalle spiegazioni uccisa da sua moglie in un momento di rabbia.
Ma sarà proprio così?

Ecco, leggendo questa trama sembrerebbe di avere davanti un thriller piano di suspence, da brividi e tensione continua...beh invece no, è esattamente il contrario!
La sensazione che ho avuto dalla prima all'ultima pagina è stata di leggere un saggio.
Innanzitutto non c'è nemmeno un minimo di introduzione, di descrizioni, di presentazione dei personaggi, che permetta di familiarizzare con loro e con le scene e le ambientazioni a cui assistiamo, e questo rende difficile entrare in empatia con loro.
E questo risulta aggravato dai nomi che per me sono complicati da associare ad ognuno, sicuramente per noi occidentali inusuali, e quindi ho faticato non poco a capire chi stesse parlando o chi facesse cosa.

Ma la nota peggiore è l'impressione di piattume e monotonia a cui vado incontro finora ogni volta che legga un romanzo che appartenga alla letteratura orientale, con la rara eccezione di Le quattro casalinghe di Tokyo che invece mi è piaciuto tantissimo.
Immagino a questo punto che sia proprio una caratteristica dello stile narrativo che hanno, che tende a scivolarmi addosso senza lasciare il segno, a non colpirmi e non coinvolgermi, non provocandomi nessuna, nemmeno la minima emozione.

La storia di base devo dire che qui sarebbe stata anche interessante ma, per il modo in cui viene affrontata e sviluppata, risulta quasi scontata.

E' solo per questo spunto che mi sento di dare 2 stelle  e non una sola, ma non è esattamente un libro di cui consiglierei la lettura!

Ora andate a spulciare le letture scelte dagli altri blog che partecipano, che magari a loro è andata meglio! 😉




mercoledì 13 ottobre 2021

Le confidenze di ... Simone, autore diechirico

  

Oggi vi proponiamo un'intervista ad un autore sui generis...

Non troverete nemmeno la sua foto. Perchè? Perchè preferisce perdersi tra le pagine dei suoi libri e scomparire, senza che pensiate a lui mentre leggete ma solo alle sue storie.

Ma saprà spiegarsi meglio lui sicuramente!



*Ciao Diego!

Prima di iniziare la nostra mini intervista ci fai una breve presentazione di te? Una sorta di biografia per intenderci.*


Per quanto riguada la biografia preferirei essere identificato solo come diechirico. Ci sono già così tante informazioni su di me in rete, che non serve aggiungerne altre. Chi vuole, cercherà.

E se non troverà, ce ne faremo una ragione.

Anche la foto non serve, non aggiungerebbe nulla di più a ciò che voglio comunicare. Se qualcuno vuole vedere la mia faccia, può trovarla facilmente.

Sono convinto, io, che il nome dell’autore (così come il suo aspetto) non serva e che sia assolutamente irrilevante. Io preferisco essere il ghost writer di me stesso. Non voglio correre il rischio che il mio narcisismo possa prevaricare il contenuto e impedire al lettore di abbandonarsi alle emozioni perché condizionato dal fatto che ho vissuto la vita di Indiana Jones o quella di Pippi Calzelunghe.

Sono convinto, io, che se fossi una donna, piuttosto che un uomo, nulla cambierebbe per quello che ho in mente. Così come se fossi un operaio o uno scienziato, bianco o nero, alto o basso. Così come se avessi trent’anni, cinquanta, o settanta.

Per farla breve.

Cosa importa di me? Altri uccelli voleranno oltre. 

Questa frase - che è una citazione di Nietzsche, detto Fritz - potrai veramente apprezzarla quando leggerai L’effetto farfalla.

Io vorrei essere parte di una coscienza collettiva, socialista. Non essere semplicemente un individuo. Vorrei che il mio progetto coinvolgesse una comunità intera (anche minuscola) in cui ognuno possa sentirsi una parte uguale e un tutto. E questo io vorrei farlo semplicemente con la parola. Con nessun altro strumento.

Ovviamente c’è da tenere in conto che non sono uno scrittore, io.

Né ho fatto corsi per diventarlo.

Se ti raccontassi come ho scritto veramente i libri ti metteresti, giustamente, a ridere.

Sono un fisico, in ogni caso, e nella vita mi occupo di spettroscopia.

Ma questo, come naturale, non sposta nulla: non sarebbe bello innamorarsi di un libro (follemente intendo) e non sapere chi l’ha scritto?

Non sarebbe bello pensare che è stato scritto da mille menti, attingendo dalla vita di ognuno?

Insomma.

Siamo realisti.

Esigiamo l’impossibile.


*Una risposta molto interessante, prevedo un'intervista fuori dagli schemi. Veniamo a noi allora!

Le mie prime curiosità ovviamente riguardano il libro.

Mi piacerebbe sapere in primis da cosa è nata questa storia.*


Non c’è un cosa, credo. Quello che posso dire è che ad un certo punto della mia vita, giunta all’ennesimo cambiamento radicale, ho iniziato ad immaginarmi un universo parallelo, in cui potevo dar voce a persone che esistevano solo nella mia testa e per le quali, nella mia testa, io potevo costruire una precisa personalità e caratteristiche distintive e peculiari. Ciò che mi girava attorno in quel periodo ha così preso forma, parte della mia vita è diventata una città, un’altra ancora un personaggio, un’altra una semplice emozione. Ho messo tutto insieme e ne sono venuti fuori dei frammenti e i frammenti sono divenuti un libro, scritto con quella linea temporale oscillante. Il primo libro (Aspettami sotto la pioggia) è stato scritto quasi unicamente durante i miei frequentissimi spostamenti aerei, sullo schermo del telefono. È venuto fuori quasi da sé, è come se io gli avessi semplicemente dato una forma. Poi, dopo qualche mese, ho iniziato a pensare ad altro, a dare compimento a quello che ancora avevo in mente. E, obiettivamente, ho ceduto alle lusinghe che mi arrivavano dai miei primi lettori, selezionatissimi, che mi chiedevano di leggere ancora. Così, ho fatto qualcosa di più. Ho scritto i due libri successivi in parallelo (Basta così, ti prego e Il sapore degli aghi), spesso confondendomi con le storie, perdendo capitoli, cercando una pausa. Alla fine, tempo pochi mesi, anche il numero due e il numero tre, hanno visto così la luce.

Poi ancora scossoni nella mia vita, alcuni estremamente intensi. Così è nato il quarto libro (L’estate di San Martino) e poi il quinto (L’effetto farfalla, un mattone nel vero senso della parola), mentre avevo già in testa una storia complicatissima da scrivere e che mi ronzava in testa non dandomi pace. Alla fine, lo scorso anno, ha preso anche lui vita e forma (L’uomo coi tagli). Infine, quello che sto scrivendo ora.

Io cerco disperatamente di smettere, devo essere onesto. La scrittura mi travolge, mi consuma, cattura tutta la mia attenzione. Nei periodi in cui scrivo, penso ossessivamente a cosa possa fare un personaggio o come possa rendere credibile una certa situazione. Questo mi impegna tantissimo, col risultato che non riesco più a leggere. Sono completamente totalizzato. Così, a periodi, mi obbligo a non scrivere, a non dare forma a nulla. Poi ci ricasco, puntualmente, in un eterno ritorno dell’uguale.


*Trovo che il titolo sia molto particolare, e suppongo che abbia un significato ben preciso che a me personalmente è sfuggito. Ti va di parlarcene?*


Il contenuto del titolo (Come piangere sott’acqua) di per sé ha il significato che mostra (e che implica l’impotenza dei momenti disperati). Una frase che ho scritto quand’ero ragazzo e che avrei prima o dopo voluto utilizzare. 

In quel momento preciso della storia mi serviva qualcosa di completamente decontestualizzato, per creare un momento di rottura e enfasi alla fine del capitolo.

C’era però un episodio che volevo citare: il protagonista che scrive qualcosa di intenso su un pacchetto di sigarette e poi lo getta via come se nulla fosse scendendo dal tram. Ora, se quel pacchetto di sigarette fosse stato di una marca diversa, che so io – Macedonia, allora si sarebbe potuto chiudere veramente il cerchio (che storia, quella!). Affinché ti sia chiaro ciò che non sto dicendo, dovrai arrivare però alla fine de L’effetto farfalla. Prima credo proprio sia impossibile. Tutti i libri sono intrisi (impregnati più che altro) di citazioni continue. Nei primi tre (quelli che hai letto) non c’è nessun aiuto per rintracciarle. Neanche una. Più avanti (col passare dei libri) svelerò qualche segreto, ma non troppi.


*Parlando di personaggi mi chiedevo se ci sono tratti di te in loro. Generalmente gli autori tendono e mettere un po' di sé nel protagonista ma non essendoci un vero e proprio protagonista unico vorrei sapere in quale ti rivedi di più, quale senti più affine a te e perché.*


Io sono in ogni personaggio di cui ho scritto. Lo sforzo che ho fatto durante la scrittura è stato quello di evitare di scrivere una semplice autobiografia. Insomma, i miei tratti sono un po’ ovunque. Io non ho gli occhi blu, ho la barba che non raso mai con attenzione, faccio tanto sport – in particolare corro, cerco di sondare gli occhi delle persone per scoprire di più di loro risultando ogni tanto un poco invasivo, sono una persona molto analitica e vecchia dentro, ho un umore oscillante di cui cerco di non essere schiavo, sono continuamente in viaggio. Quando avrai letto tutti i libri potrai avere un quadro più chiaro. Credo. E se non lo avrai, cosa importa!


*Ho notato che il libro è scritto totalmente come se fosse narrato da una voce esterna, una sorta di spettatore che racconta cosa succede guardando da una finestra aperta. A un certo punto però, vicino al finale, c'è un capitolo che è narrato in prima persona da Jeanne. A cosa è dovuta questa scelta?*


Lì mi serviva un’accelerazione. Jeanne si chiude in bagno in preda ad una crisi di panico. La prima persona è uno strumento che mi appassiona, in quanto può non avere alcun filtro e ti sbatte in faccia l’emozione pura.

È come quando in un film il regista cambia il piano sequenza e ti fa vedere la scena con gli occhi dell’attore. 

Ecco. Se avessi studiato per essere uno scrittore, questa cosa l’avrei approfondita fino alla morte.


*Le tre storie sono leggibili anche separatamente. Quando sono nate avevi già deciso che avrebbero costituito un unico romanzo o avevi in mente tre libri distinti?*


Tutti i libri che ho scritto possono essere letti separatamente, non c’è un prima e un dopo. C’è solo un ordine cronologico di scrittura. All’inizio avevo in mente solo Aspettami sotto la pioggia. Poi, gli altri (intendo tutti gli altri libri - tutti) sono venuti a galla un po’ tutti insieme, secondo uno schema di ragionamento multicanale.


*Mi hai parlato di un progetto molto più grande. Da quanti volumi è composto questo progetto? Sono tutti legati tra loro come se fosse una sorta di saga?*


Nessuna saga, nessun elfo che brandisce spade o archi. Ad ora sono sei libri, comunque tutti indipendenti e tutti collegati. Il mio progetto non riguarda tanto i contenuti quanto piuttosto la forma e la modalità di fruizione. Questi libri non si troveranno mai online o in una libreria, ma dovranno solo girare di mano in mano.


*Non saranno mai né online né in una libreria, per cui se un lettore volesse tenerne una copia a cui si sente particolarmente legato non potrebbe farlo?*


A quello penserei io, ma sarebbe un peccato non permettere ai volumi di camminare, considerando che li ho dotati di gambe sufficientemente fortiin sintesi: non li vendo. a chi me lo chiede, li spedisco o li porto a mano.


*Hai scelto di non dare una vera e propria trama al libro e puntare tutto sulle emozioni. Non pensi che sia un'arma a doppio taglio? Voglio dire, generalmente la trama e la copertina sono le prime cose che attirano il lettore.*


Hai ragione. Il fatto è che io non cerco consensi. Cerco solo pance da smuovere, lacrime da strappare fuori. 

Le copertine le faccio io, dopo averle pensate a lungo e sono parte integrante della storia, sempre. Le epigrafi le scelgo con estrema cura, senza mai scrivere donde vengono. Ogni cosa nei libri ha un significato specifico. La trama, in ogni caso, arriverà. E ci sbatterai il muso contro.


*Per il momento non voglio farti altre domande sul libro, va letto e non voglio rovinare eventuali sorprese ai prossimi lettori. Parliamo, invece, un po' di te.

Come è nata la tua passione per la scrittura?*


Ho sempre scritto da quello che ricordi, in conseguenza del fatto che ho sempre letto. Se dovessi scavare nei meandri delle decadi passate, direi che lo spunto primordiale viene da Verne, colui che per primo ha catturato in toto la mia attenzione di lettore (NON onnivoro, piuttosto decisamente snob). Ho scritto così tanto in vita mia che ogni tanto, ancora adesso, quando scrivo attingo a vecchio materiale che sono riuscito a conservare nella memoria fredda di qualche vecchissimo floppy disc.


*Nel libro la musica ha un ruolo fondamentale, è mooolto presente. Nella tua vita è altrettanto importante?*


Io vivo sommerso di libri e dischi. Sono uno di quei vecchi romantici che continua a comprare CD e dischi in vinile. E ti dirò di più. Sono circondato di amplificatori e casse Grundig di fine anni 70’, che compro e rimetto a posto, dandogli nuova vita. Perché la musica, io non voglio semplicemente sentirla. Io voglio ascoltarla con tutti i sensi, perfino con gli occhi. E voglio farlo come si deve. Motivo per il quale il mio appartamento ha librerie ovunque, perfino vicino al soffitto. Non rinuncio mai né alla musica, né ai libri, di cui seleziono di solito anche l’edizione che voglio avere e la traduzione che più mi aggrada. Insomma, sono il classico pollo da spennare.


*E ultima, ma non meno importante: il blog si chiama 'Confidenze librose'. Ci lasci una confidenza anche te?*


Non credo di avere particolari confidenze da fare, ma posso lasciarti un’idea di cosa intendo io quando parlo di comunità. E non lo farò con parole mie, ma con quelle del Signor G (a proposito di musica e di artisti in generale). Nel 1992, lui, ha pubblicato una canzone in prosa, in cui ad un certo punto dice così.

“Qualcuno, qualcuno credeva di essere comunista e forse era qualcos’altro

Qualcuno era comunista perché sognava una libertà diversa da quella americana

Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice

Solo se lo erano anche gli altri”

Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro.


*Prima di chiudere la nostra chiacchierata...disolito mi diverto tanto fare un giochino di immedesimazione con gli autori: 

Apprendista libraio per un giorno!

Ci sono i tuoi libri sugli scaffali, entra un lettore che ti chiede consiglio. Come lo indirezzeresti verso una delle tue opere? Insomma quali sono i primi 3 buoni motivi per cui un lettore dovrebbe scegliere un tuo testo piuttosto che un altro?*


A un lettore indeciso consiglierei senza dubbio un romanzo di Baricco (altro che il mio!), scegliendo in base alle sue caratteristiche. Poi, gli chiederei: “Vuoi sentirti parte attiva di un libro? Vuoi essere parte di qualcosa che non appartiene ad alcuno? Vuoi sentirti sull’ottovolante, scombinando le tue emozioni?”. Nel caso in cui fosse interessato gli passerei il (mio) primo libro, senza chiedergli un centesimo in cambio. 

Credo, io, che non possiamo avere l’arroganza di scegliere i libri. Perché, alla fine, sono i libri che scelgono noi. Bisogna solo aspettare e farsi trovare.


*Grazie Diego, è stato un piacere alla prossima!*

Tutto il bene, tutto il male - Carola Carulli

 

Titolo: Tutto il bene, tutto il male
Autore: Carola Carulli
Edizione: Salani; 7 ottobre 2021
Pagine 224
⭐⭐⭐⭐⭐



Chiudo questo libro dicendo “Mamma mia!” e credo che questo renda perfettamente l’idea della mia convinzione che sia un libro che lascia il segno e che non si dimentichi tanto facilmente. Un esordio coi fiocchi!

È la voce di Sveva, giovane ragazza romana, a narrarci la propria vita, in particolare nel rapporto sofferto con la mamma Sarah e in quello speciale con la zia Alma, quella zia stramba, come viene definita da tutti, perché si distingue dagli altri che la circondano. Perché le piacciono i palloncini e dice sempre quello che pensa, perché preferisce la natura e gli animali alle persone, perché ama il mare e andare alla ricerca degli anelli nei mercatini, e teme immensamente il legarsi a qualcuno e dire di averne bisogno, e perchè è una sensitiva, come la nonna Alma, riesce a comunicare con gli spiriti.

NEL SEGNO DEL GIALLO Il lato oscuro - Lisa Unger

 

Titolo: Il lato oscuro
Autore: Lisa Unger
Edizione: Timecrime; 2 luglio 2020
Pagine 324
⭐⭐⭐


La protagonista, Rain Winter, è una giovane donna sposata con Greg e mamma della piccola e dolce Lily. È giornalista in pausa maternità. La sua vita viene sconvolta quando una mattina al notiziario ascolta la notizia dell'omicidio di un uomo...
La sua mente inizia ad elaborare ogni dato circa il caso Markham e collegarlo ad un altro caso... Quello che la coinvolge da molto vicino e strettamente legato alla sua esperienza personale...

NEL SEGNO DEL GIALLO La luna fredda - Jeffery Deaver (Lyncoln Rhyme #7)

 

Titolo: La luna fredda (Lyncoln Rhyme #7)
Autore: Jeffery Deaver
Edizione: Sonzogno; 2006
Pagine 464
⭐⭐⭐⭐


Per la prima volta Amelia si trova alle prese con un caso tutto suo che riguarda l’omicidio di un uomo d’affari, mascherato da suicidio, ed un giro di poliziotti corrotti di cui facevano parte anche persone a lei care.
Questo la allontana un po’ dal caso di cui invece si sta occupando Rhyme: il serial killer che si firma l’Orologiaio, che uccide delle persone apparentemente senza alcun collegamento tra di loro, nei modi più particolari e che la facciano soffrire il più a lungo possibile, lasciando un antico orologio con le fasi lunari ed una poesia sulla scena del crimine.
Per la prima volta si incontrano Rhyme e Kathryn Dance. Qui infatti facciamo la conoscenza dell’esperta di cinesica (anche se io ho già letto tre sue indagini), che viene reclutata da Sellitto, che ha assistito ad un suo seminario, per interrogare un testimone reticente.

Salute! - Patch Adams

 

Era inevitabile per me finire per leggere questo libro su Patch Adams e il suo progetto, dopo aver tanto amato il film con il mio amato Robin Williams.

Titolo: Salute!
Autore: Patch Adams
Edizione: Feltrinelli; 26 marzo 2014
Pagine 262
⭐⭐⭐



Dopo aver fondato la terapia con lo humour, il medico si è dedicato al progetto ben più ambizioso, della costruzione di un ospedale innovativo in cui venisse applicata e dove le cure fossero gratuite per qualsiasi paziente, che ha poi preso forma nel Gesundheit institute in Virginia.

In questo libro si parte dalla vita del dottore e dalle sue prime riflessioni sullo stato della medicina attuale negli USA, e su come sia caratterizzata da un atteggiamento di serietà e solennità di fondo, da un distacco molto forte tra la parte scientifica e quella umana nell’approccio al paziente, e da una grande attenzione all’aspetto economico e a quello legale di tutela del medico nella responsabilità personale.
Poi si passa al racconto di come si sia formato il gruppo di equipe dell’ospedale e da come abbiano cominciato a fondare una comune, per poi passare alla vera e propria progettazione dell’ospedale e alla ricerca dei fondi per farlo, insieme a una sorta di manifesto della filosofia che vi regnerà, sia per i professionisti coinvolti, oggi e in futuro, ma anche per tutte le persone comuni, come principi da applicare nella loro vita.

NEL SEGNO DEL GIALLO La bambola che dorme - Jeffery Deaver (Kathryn Dance #1)

 

Titolo: La bambola che dorme (Kathryn Dance #1)
Autore: Jeffery Deaver
Edizione: Sonzogno; 2007
Pagine 503
⭐⭐⭐⭐⭐


Per me questo nome è una garanzia!
Adoro questo autore e leggere i suoi libri è per me sempre un piacere.
In questo libro facciamo la conoscenza di Kathryn Dance, esperta di cinesica del CBI di Sacramento, vedova con due bambini e tre cani, che cura nel tempo libero un sito di condivisione di musica di autori indipendenti.
Il caso in cui la ritroviamo è uno dei più difficili, con un personaggio enigmatico e carismatico, Daniel Pell, in prigione per diverse accuse per reati perpetrati con i membri della setta che guidava, che riesce ad evadere e a nascondere le proprie tracce abilmente per un po’.
Ad aiutarla interviene l’FBI con il suo esperto di sette, Kellogg, uomo affascinante che ricorda alla protagonista il marito Bill.

NEL SEGNO DEL GIALLO Sarò la tua ombra - Jeffery Deaver (Kathryn Dance #3)

 

Titolo: Sarò la tua ombra (Kathryn Dance #3)
Autore: Jeffery Deaver
Edizione: Rizzoli; 2012
Pagine 553
⭐⭐⭐⭐⭐


Altro thriller super di Deaver!
Questa volta Dance è finalmente in vacanza o almeno ci prova, dedicandosi al suo hobby preferito: la musica. Solo che anche lì i casi la inseguono e si trova alle prese con lo stalker della sua cara amica Kaileigh Towne, cantante di un gruppo country e con l’omicidio di un roadie della band.

In questo libro troviamo come sempre temi delicati che Deaver ama inserire. Nello specifico qui ci confrontiamo con lo stalking e la normativa fortemente inadeguata al riguardo che permette a chi perpetri tale crimine di arrivare all’omicidio, quantomeno tentato, o ad aggressioni reali, se si trovi ad essere abbastanza furbo da non esporsi verbalmente con minacce, ma resti nell’ombra, minaccioso come nel titolo, ma con tutta la possibilità di limitare la vita della propria vittima e di attuare serie torture psicologiche. Inutile dire che nella maggior parte dei casi si tratti di donne.

NEL SEGNO DEL GIALLO La strada delle croci - Jeffery Deaver (Kathryn Dance #2)

 

Titolo: La strada delle croci (Kathryn Dance #2)
Autore: Jeffery Deaver
Edizione: BUR; 7 luglio 2010
Pagine 498
⭐⭐⭐⭐⭐


Deaver non mi delude mai!

Purtroppo per mancanza di tempo mi sono ritrovata a iniziare questa nuova serie con protagonista Kathryn Dance, dal secondo libro.
E inevitabilmente mi sarò spoilerata qualcosa sul caso del primo libro ma vabbè ormai è fatta.

Siamo in California lungo la Higway 1, dove misteriosamente cominciano a comparire delle croci come quelle che vengono poste sul luogo di un incidente. Queste però sono diverse, perché hanno la data del giorno successivo e non hanno foto o nomi ma solo un mazzo di fiori.
Il giorno indicato dalla prima viene ritrovata una ragazza chiusa nel portabagagli di un’auto lasciata andare alla deriva nell’Oceano.
Gli indizi sembrano portare a Travis, un ragazzino un po’ nerd che viene preso in giro da tutti, attaccato animosamente su un famoso blog a causa della sua presenza nell’auto che è incorsa in un incidente in cui hanno trovato la morte tre delle due ragazzine che viaggiavano con lui.
Dopo averlo interrogato però Dance, esperta di prossemica, e il collega O’ Neil, non riescono più a rintracciarlo.

Come piangere sott'acqua - Simone

 

Titolo: Come piangere sott'acqua
Autore: Simone 
Edizione: independently published
Pagine 350
⭐⭐⭐⭐

Quella racchiusa in questo libro è una storia "strana" di cui onestamente non voglio neanche provare a riassumere la trama.

Anzi, forse sarebbe meglio dire che questo libro non ha una vera e propria trama.

Quella racchiusa tra le pagine è una ricostruzione frammentata di vite. Vite apparentemente separate ma che, in realtà, si intrecciano in un solo filo invisibile fatto di coincidenze e destino.

Tutto ruota intorno al personaggio di Andrè, un personaggio carismatico su cui è facilissimo fossilizzare la propria attenzione.

È il protagonista?

Si e no. La verità è che, oltre a non avere una vera e propria trama, questo libro non ha neanche un vero protagonista perché l'autore è riuscito ad attribuire a ognuno dei personaggi uno spazio tale che li rende tutti un po' protagonisti di questa vicenda.

Loro - Roberto Cotroneo


Titolo: Loro
Autore: Roberto Cotroneo
Edizione: Neri Pozza; 3 giugno 2021
Pagine 192
⭐⭐⭐⭐


Quella che il lettore di questo romanzo si ritrova tra le mani è una testimonianza, la testimonianza di Margherita su ciò che è successo mentre prestava servizio come istitutrice in una bellissima villa nei pressi di Roma.
Assunta per seguire le gemelle, Lavinia e Lucrezia, Margherita si è ritrovata a fare i conti con strani avvenimenti e presenze all'interno di quella villa fatta interamente di vetri.

"Come può vedere, la sua stanza, come tutte, ha pareti che sono vetri. Non ci sono tende. Capisco che all'inizio possa mettere a disagio, ci si sente osservati. Ma le stanze da letto della casa danno sulla parte più selvaggia del parco, non sul giardino."

"Loro" è un romanzo gotico che si legge in un soffio, ha uno stile così leggero e incalzante che è impossibile separarsene finché non si è voltata l'ultima pagina.
Una bellissima scoperta questo autore. Ha creato una storia magistrale dove il mondo reale e quello sovrannaturale viaggiano su linee parallele così vicine da sovrapporsi.

"Questa è, però, una storia dove la linea che divide il reale dall'irrazionale non è soltanto sottile, ma indistinguibile."

La storia si presenta come se fosse un diario anche se non presenta la caratterista impaginazione con la data del giorno in corso.
È un viaggio, un viaggio attraverso la psiche umana e i suoi risvolti.
Fin dalle prime pagine la tensione è alta, succedono cose per cui si arriva a sospettare di tutti e di nessuno in contemporanea.
Le scene sono così dettagliate da instillare nel lettore un senso di inquietudine profondo. Si ha la costante sensazione che Loro siano affianco a noi ed è una sensazione che non vi abbandonerà fino alle ultime pagine dove ogni cosa viene spiegata.
Devo dire che per me è stato un po' più semplice alleviare questa sensazione, diciamo che agli occhi di un lettore attento sono ben visibili alcuni dettagli che portano alla soluzione finale. 
La cura per i dettagli in questo romanzo è sorprendente: la figura di Ecate, la musica, la spiegazione della sindrome nominata più e più volte...
Sicuramente una bellissima lettura da consigliare a tutti!

"Il nostro tempo, il tempo che scorre mentre viviamo, prima c'è, poi non c'è più. Ma il prima e il poi non sono nulla in quei momenti. Non esistono."