mercoledì 30 novembre 2022

Tu leggi? Io scelgo… Il principe vampiro #1. Attrazione fatale - Christine Feehan

E questo mese sono stata abbinata a Floriana de La biblioteca del libraio che potete trovare qui:

http://labibliotecadellibraio.blogspot.com/p/trame-e-opinioni.html?m=0

Ed ho scelto questo: 




Ho letto questo libro per la rubrica mensile per cui veniamo abbinate random a una delle altre partecipanti e dobbiamo scegliere un libro tra le sue letture da provare. 

E quale migliore occasione per iniziare finalmente questa (ennesima) serie che mi aspettava da anni, visto che a lei era piaciuta?


Purtroppo però per me non è andata altrettanto bene ed ho faticato a finirlo tanto che pubblico in ritardo, proprio perché non riuscivo ad andare avanti e arrivare in fondo.

Già l’idea di base del bel vampiro che si innamora della ragazza mortale è trita e ritrita. 

Ma attenzione a non chiamarlo vampiro, perché la sua stirpe non è dei vampiri ma quella dei carpaziani, che poi però in realtà non si capisce in cosa siano diversi dai vampiri se non per il fatto che gli uomini da cui bevono il sangue non muoiono ma si divertono…🙄


Raven, la ragazza, è una sorta di medium che legge nei pensieri della gente, e usa questa capacità per collaborare con la polizia a catturare dei serial killer. Peccato che questa sua capacità venga solo citata per dire che è molto sola perché sentire sempre tutto quel che pensa e prova chi le sta intorno l’ha portata ad isolarsi, mentre avrebbe potuto costituire lo spunto interessante per la storia, in mezzo al piattume.

Tra l’altro questa capacità ce l’hanno anche i carpaziani ed è grazie a questa che si incontrano.

Ma secondo voi cosa potrebbe mai succedere tra il misterioso e affascinante carpaziano e la bellissima lettrice di menti? Chiaro, si innamorano. Anzi peggio! Scoprono di essere l’uno per l’altro la sola persona al mondo per cui valga la pena continuare ad esistere e non arrendersi alla morte e abbandonare questo mondo infame.

E che cosa fanno da quel momento in poi i due secondo voi?

Ebbene sì cominciano a scopare come ricci. Beh sì insomma lei dopo la sua prima volta (perché ovviamente era una conturbante vergine) scopre di non poter più fare a meno dei piaceri della carne. 

E così non c’è un solo capitolo in cui non ci sia descritta una delle loro scene di sesso per pagine e pagine, oltretutto sempre uguali, perché non è che cambi mai niente in questo…


L’unica minima parte di trama che mi abbia un pochino interessata (l’unica parte di trama, punto) è stata la presenza di Jacques e Gregori ed anche la presenza delle poche donne che devono poter partorire mentre degli uomini bigotti hanno deciso di sterminare la loro stirpe immonda (anche in questo originalissima eh!). Peccato che però queste figure vengano lasciate in secondo piano e la loro storia non venga approfondita ma solo accennata.


Insomma, purtroppo solo una grande noia per tutte le 400 e passa pagine e una lettura che non mi ha dato o tolto un bel niente.

Il resto della serie (anche se ho scoperto che ogni libro ha protagonisti diversi, ma visti i presupposti…) è pronto per essere scambiato.

Addio “regina del fantasy romantico”!


sabato 5 novembre 2022

Tu leggi? Io scelgo… La collezionista di anime - Kylie Lee Baker



Per la rubrica Tu leggi? Io scelgo…questo mese sono stata abbinata a Graziella di Libri e librai e tra le sue letture ho scelto La collezionista di anime, che non le era dispiaciuto, che calzava a pennello anche con la lettura per la casa editrice Fanucci.



La collezionista di anime - Kylie Lee Baker

Fanucci; luglio 2022

300 pagine

⭐️⭐️⭐️


Questo di Kylie Lee Baker, al suo esordio, è un libro molto particolare, un fantasy tanto dark e con scene molto forti tendenti all’horror.

(W)Ren è una mietitrice di Londra, strumenti della Morte per portare via le anime degli umani, che è osteggiata dai colleghi perché meticcia, di madre giapponese ignota ma di cui si sa che era una shinigami, equivalente dei mietitori.

Il giorno che reagisce impulsivamente ai maltrattamenti di altri mietitori, viene costretta a fuggire, accompagnata dal fratellastro Neven, inadatto al ruolo di mietitore perché troppo sentimentale.

E quale posto migliore in cui andare se non il Giappone, dove possono trovare la madre e dove finalmente la ragazza possa sentirsi libera di essere se stessa.

Ma le cose non vanno esattamente così…


“Non voglio essere metà di niente!” gridai di rimando, colmando finalmente la distanza tra me e Neven e spingendolo indietro. La volpe guaì e saltò giù, nascondendosi dietro alle gambe di Neven. Lacrime calde mi bruciarono gli occhi, e lo detestai per avermi fatta piangere. Neven era l’unica persona che non avrebbe mai dovuto farmi del male. “Voglio solo essere qualcosa, e non metà di qualcosa.” Le mie parole erano flebili e umane, proprio come non avrei voluto che fossero. “Forse qui mi tratteranno da persona intera.”


Mi è piaciuto molto il clima di tragicità che pervade questo libro, in tutti i passaggi e i modi in cui i raga affrontano la loro vita, e anche in tutta la filosofia e le leggende che trovano quando giungono in Giappone.

Non ho mai amato troppo le filosofie orientali in realtà ma qui non mi sono risultate particolarmente fastidiose.

La tematica centrale è quella della ricerca di un’identità personale e del senso di appartenenza, a un luogo o a un gruppo, dove sentirsi a casa, tema che credo abbia accompagnato l’autrice stessa, vista la breve bio riportata.

Questa ragazza non l’affronta nel migliore dei modi, con rabbia e aggressività pervasive che permeano ogni sua azione.

Devo dire che questa protagonista non è riuscita ad essermi simpatica anzi, fin dal primo momento ha risvegliato in me un senso di fastidio per il suo egoismo, la sua violenza, la crudeltà e la distruttività che l’hanno accompagnata dovunque e per cui non mostra il minimo rimorso o pentimento, ma ero convinta che il suo potesse essere un percorso di evoluzione e di crescita.

Purtroppo non è stato così: non solo non è migliorata fino alla fine del libro, ma se possibile è peggiorata.

E questa è la vera nota negativa del libro: non esiste una morale.

Nonostante la tematica profonda molto importante e delicata, tutto viene risolto con un nulla di fatto. 

So bene che è un mio limite ma non riesco ad apprezzare libri fantasy senza il lieto fine perché non vedo il senso di creare un mondo alternativo per questo, quando già basta e avanza la realtà in cui viviamo per la negatività.

A parte quelle ultime pagine che per me andrebbero modificate però, considero questa storia un esordio di tutto rispetto.


“Capì allora che la sua anima non era fatta né di tempo né di luce, ma del cielo stellato sul mare irrequieto, delle storie sussurrate nelle catacombe, di viaggi su battelli a vapore verso terre lontane, e della mano di suo fratello nella sua. L’identità per cui aveva combattuto non significava nulla nella solitudine dell’eternità.”


E ora andiamo a vedere le altre cosa hanno letto!