venerdì 28 luglio 2023

Questa volta leggo…L’estate in cui imparammo a volare-Kristin Hannah

Questo mese per questa rubrica a tema, che poi andrà in vacanza per agosto, siamo rimaste solo in tre ed è stata scelta la parola ESTATE.

Quale parola più adatta per questo periodo direte voi…

E mi sono ritrovata una lettura perfetta per l’occasione anche se in realtà non si è trattato, purtroppo per me, di una lettura per niente perfetta.



L’estate in cui imparammo a volare - Kristin Hannah

Mondadori, ottobre 2021 - 624 pagine

⭐️⭐️⭐️


Ritroviamo Tully e Kate, le protagoniste di Vola via, prima ragazzine e poi man mano adulte, nello svolgersi delle loro vite insieme da amiche inseparabili, mentre scorrono sullo sfondo gli anni 70,80 e fino ai 90.

Leggere questo primo libro dopo aver letto il secondo è stata una strana esperienza.

Sono stata contenta di ritrovare le due protagoniste che avevo tanto amato e che mi avevano fatta disperare, però purtroppo il livello è stato decisamente inferiore rispetto al successivo, e devo dire che è una delle rare volte che mi succeda di non leggere le serie nell’ordine corretto, per una specie di mania ossessiva, ma soprattutto la prima volta credo che trovo il seguito migliore del primo.

Purtroppo qui Tully mi è sembrata troppo tutto, davvero eccessiva all’inverosimile e poi insomma, voglio dire, una cosa è che tu commetta un errore senza volere, a causa del bagaglio di sofferenza che ti porti dietro, un’altra è che lo faccia dopo mille volte e che insista pure nella tua posizione, convinta di essere nel giusto, dopo averci pure riflettuto, come allo stesso modo non può essere lo stesso se tu un errore lo commetti da ragazzina o se lo fai a 30 anni!

Mi sembra che le vada bene così e che sia davvero troppo convinta di sè e esaltata da non guardare al di là del proprio naso.

Io una persona così non la reggerei nemmeno per un istante ed è per questo che non sono riuscita ad apprezzare minimamente nemmeno Kate, arresa a essere un ombra, a restare sempre nella sua scia, va bene se è quel che vuoi, ma anche a approvare i suoi comportamenti e il suo modo di essere e perdonarla di continuo, anzi cercarla sempre dopo l’ennesimo litigio, come se ormai non ci fosse niente da fare.

E lei non impara mai ma proprio mai!

L’unica volta che lo capisco è stata l’ultima nel libro e beh lì insomma ci sta che si superi tutto.

Ed è anche comprensibile il modo in cui poi Johnny tratta Tully nel secondo, sfido io! (Anche se in fondo pure lui se l’è voluta tanto e anche a lui a volte ci sarebbe voluto qualche schiaffo!)

Quella conclusione è però qualcosa che vale la lettura del libro e che strazia l’anima, come non si può immaginare prima, perché il tenore della narrazione cambia totalmente.

E nulla è riuscito a fare il fatto di conoscere già gli eventi dal secondo: la sofferenza è stata come se fosse la prima volta che ne leggevo.