lunedì 28 febbraio 2022

CI PROVO CON... Dov'eri Adamo? - Einrich Boll

 

E questo mese, per l'appuntamento mensile con la rubrica in cui noi blogger ci dilettiamo a leggere degli autori a noi sconosciuti, ho deciso di provarci con questo libro che mi attendeva per una collaborazione con la ce a tema Giornata della memoria del mese scorso.


Titolo: Dov'eri Adamo?
Autore: Heinrich Boll
Edizione: Oscar Mondadori; 21 settembre 2021
Pagine 204
⭐⭐⭐⭐⭐

Se da un lato dare 5 stelle a questo libro, per l’argomento trattato, mi sembra doveroso, dall’altro mi risulta quasi controverso attribuirgliele, come se volessi “premiare” quegli avvenimenti storici, il che ovviamente lungi da me.

Si tratta di nove capitoli, apparentemente slegati tra loro perché ognuno o quasi, con protagonisti e scene differenti, tenuti insieme dallo scenario comune della conclusione della Seconda Guerra mondiale.
E questo motivo probabilmente ha frenato qualcuno nell’approcciarglisi, rendendolo ostico per quei lettori che pretendono tutto subito e una struttura lineare.

In realtà però, andando avanti nella lettura, si scopre che non sono slegati ma che tutti quei militari si ritrovano in diversi contesti, e i pezzi tornano insieme a costituire una scena unica, purtroppo molto angosciante, proprio perché il contesto storico lo è stato.

sabato 26 febbraio 2022

GDL Il libro segreto di Jules Verne - Luca Crovi e Peppo Bianchessi

 

Oggi sono qui a parlarvi di questa lettura fatta per il gruppo di lettura con Viviana del blog Cara carissima me per la collaborazione tra le nostre sfide di lettura "Caccia alle streghe" e "Libropping".

Questa volta avevamo scelto un libriccino per ragazzi che sembrava una lettura più leggera e poco impegnativa ma purtroppo per me non è stato così...

Ora vi spiego perchè.


Titolo: Il libro segreto di Jules Verne
Autore: Luca Crovi & Peppo Bianchessi
Edizione: Solferino; 11 marzo 2021
Pagine 144
⭐⭐

Purtroppo devo dare due stelline a questo libro che per me è stata una lettura totalmente inutile e poco piacevole.

Dopo un inizio molto positivo e che faceva ben sperare, sia per l’idea di base originalissima di un libro magico, non si capisce bene alla fine se divino o maligno, che appare e scompare, e che svela le proprie storie solo a chi le vuole “leggere” e anche sembrerebbe in un certo senso, a chi il libro decida di mostrarle, e dopo la prima parte relativa ad Edgar Allan Poe, tra i miei scrittori preferiti in assoluto, che sarebbe stato il primo a trovarlo e a usufruire della sua ispirazione per le prime storie che ha scritto, poi si perde completamente e diventa un nulla di fatto.

Mi sono annoiata a leggere le storie fin da dopo la seconda, dopo cioè la storia di De Amicis che ha realmente incontrato Verne, e mi sono chiesta più volte quando sarebbe finita la tortura.
E questo non perché non fosse carino e non mi incuriosisse scoprire i particolari reali esistenti nelle storie dei personaggi coinvolti (Nellie Bly per esempio la ammiro da un po’ e non sapevo avesse davvero avuto a che fare con Verne) ma perché tutto il resto mi è sembrato solo un’accozzaglia di storie riferite, inventate perlopiù, e buttate lì così, senza nessun altro collegamento o filo narrativo che non fosse il libro, e quindi per nulla coinvolgente.
Ancor più perché la conclusione non lascia assolutamente niente; il libro praticamente sparisce di nuovo e punto, non c’è una morale, un senso, nemmeno un finale vero e proprio se vogliamo.

E questo secondo me è davvero avvilente, anche se volessimo considerare il pubblico giovane a cui è rivolto il libro, perché se un adulto si può far coinvolgere quantomeno dalle storie degli autori conosciuti e magari letti, per un ragazzino questo non vale e quindi non so quanto potrebbe esserne coinvolto, soprattutto oggi che le nuove generazioni alla magia ci credono poco e niente.

In più aggiungo che mi è sembrato alquanto svilente per gli autori citati attribuire la loro vena creativa a un libro da cui avrebbero praticamente “copiato” le loro storie, e non alla loro capacità e ispirazione, in particolare poi per Verne di cui si dice che il libro Parigi nel xx secolo sarebbe stato rifiutato proprio perché unico scritto senza ricorrere al libro, quindi come se non fosse capace di scrivere testi decenti senza quello.
Davvero assurdo per me e credo che, se tali autori fossero stati vivi, si sarebbero mossi con citazioni in giudizio.
Scontata quindi la scelta degli autori di parlare di scrittori già deceduti e quindi innocui!😉

venerdì 25 febbraio 2022

QUESTA VOLTA LEGGO... Amare una volta - Davide Mosca

 

Questo mese, per la rubrica Questa volta leggo... per cui noi blogger proviamo a leggere un libro che in qualche modo sia in relazione con la parola scelta per il mese, essendo il mese in cui si festeggia San Valentino, la parola non poteva essere che "coppia".

E io ho quindi pensato: Quale migliore occasione per provare a leggere questo libro di Davide Mosca, con questo titolo che mi è stato fornito dalla casa editrice Salani, che almeno ha uno sfondo storico che me lo rende più congeniale rispetto a un romance?😁

Come sarà andata?


Titolo: Amare una volta
Autore: Davide Mosca
Edizione: Salani Le stanze; 9 settembre 2021
Pagine 272
⭐⭐⭐⭐


Arrivata alla fine di questo libro mi sento abbandonata e un pó arrabbiata.
Abbandonata perché ho semplicemente adorato la storia, i personaggi, ma soprattutto queste colline.
Arrabbiata per la conclusione scelta, soprattutto per come viene stoppata la narrazione.

Dalla prima pagina facciamo conoscenza con i Costamagna, questa famiglia nobile delle Langhe entrata in rovina dopo la seconda guerra mondiale, che cerca di andare avanti come possibile con quel che gli resta.
Ma a pensare davvero a tutto alla Pia sono Virginia, detta Ginia, 21 anni, la figlia femmina più giovane rimasta lì mentre la più grande, Lalla, si è sposata e trasferita a Torino, e la mamma, unica a comprenderla davvero per il suo carattere impulsivo, passionale e un pó da maschiaccio, poco prudente, e che adora ballare, con cui ha un rapporto speciale.

martedì 22 febbraio 2022

La luce dei fiori nella notte - Anne Bragance

 

Ed eccoci al secondo libro con il progetto della sfida di lettura Il tesoro di Capitan Li braio, in collaborazione col progetto Salani, Lettori si diventa.

Questa volta ci siamo cimentate con un testo un pò diverso, per più grandi (dai 10 anni in su), e che parla di rapporti familiari prima di tutto, ma anche della diversità e di come le amicizie e i legami più belli possano nascere nei momenti più impensabili e con le persone più distanti da noi, e dello sviluppare la capacità di ascoltare.


Titolo: La luce dei fiori nella notte
Autore: Anne Bragance
Edizione: Salani; 13 settembre 2018
Pagine 172
⭐⭐⭐⭐


Edgar, soprannominato Sweetie, è un ragazzino di 12 anni, diverso dalla maggior parte dei suoi coetanei, perché silenzioso e solitario, non ha plateali manifestazioni di affetto e non fa capricci, ma ama circondarsi delle poche persone a lui care e che lo comprendano, il giardiniere Lucas, il dottor Chevalier, e l’attore Gerard Legrandieu, ed ama soprattutto coltivare in giardino i propri fiori, gli unici che, pur non parlando, riescono a trasmettergli emozioni uniche e sono il suo rifugio, perché non mentono mai.
Mostra una intelligenza e una capacità di linguaggio molto sviluppate e ricorre spesso a un’ironia pungente per fuggire alle angherie del padre.

“Ma le persone mentono così, per il puro gusto di tradirti e deriderti.
Avevo più che mai bisogno di fiori bianchi. Abbassandomi e strisciando quasi carponi, sono passato sotto la finestra e ho girato intorno alla casa. Davanti alla facciata nord, vicino a una panchina di legno, ho scoperto un’aiuola di ortensie bianche. Le loro belle teste rotonde erano così pesanti da toccare quasi terra, allora mi sono rannicchiato lì davanti e mi sono riempito a lungo della loro luce e della loro bellezza.”

domenica 20 febbraio 2022

TU LEGGI? IO SCELGO! Storia di ragazzi difettosi - Valentina Sagnibene

 



Per questo appuntamento mensile con una lettura scelta dal blog di una delle altre partecipanti, a cui veniamo abbinate a caso, stavolta ho scelto questo titolo di una giovane autrice mai letta prima, ma di cui mi aveva ispirata tanto la copertina, ma soprattutto la recensione di Chicca del blog Librintavola.
E ho fatto bene perchè l'ho divorato e mi ha letteralmente conquistata.


Titolo: Storia di ragazzi difettosi
Autore: Valentina Sagnibene
Edizione: Piemme; 7 settembre 2021
Pagine 246
⭐⭐⭐⭐


Arianna è una ragazzina appena adolescente, timida e un pó impacciata, che vive con la zia Margherita, con un rapporto di amore-odio, o meglio quasi non vive, intrappolata in un’immagine costruita per difesa per non sentire la grande assenza dei genitori, di cui non sa nulla.
Mia è una ragazzina che si è appena trasferita nel villino di fronte a casa di Ari, da Milano, ribelle e un tantino egocentrica, esibizionista e spavalda, che, a suo modo, soffre per un’altra assenza.
I suoi genitori hanno una bottega in cui riparano gli oggetti che hanno un valore affettivo per i proprietari.
Hanno in comune la passione per la serie tv di Netflix “Stranger things”, tema della community che accompagna le giornate di Ari.

giovedì 17 febbraio 2022

L' ANGOLO VINTAGE 2.0 & L' ANGOLO DEL CLASSICO Grandi speranze - Charles Dickens

 



E come libro vintage questo mese ho deciso di spostarmi sul mio amato Dickens, con cui sono sicura di non sbagliare mai!


Titolo: Grandi speranze
Autore: Charles Dickens
Edizione: BUR; 29 gennaio 1987
Pagine 660
⭐⭐⭐⭐⭐



"Fu quello un giorno memorabile, poiché provocò in me grandi cambiamenti. Ma lo stesso accade in ogni vita. Provate a immaginare di cancellarne un giorno particolare, e pensate a come sarebbe stato differente il suo corso. Voi che leggete, fermatevi a pensare per un attimo alla lunga catena di ferro o di oro, di spine o di fiori, che non vi avrebbe mai avvinto, se non si fosse formato il primo anello in un giorno memorabile."

Dickens è la mia coccola, il mio rifugio quando sono indecisa su cosa leggere o ho bisogno di andare sul sicuro.
Ciò che mi piace da morire dei suoi libri e che preferisco, sono tre elementi.

Il primo è la scrittura che pilota con grandissima maestria, giocando con il tono, con le figure retoriche ed i termini, dipingendo quadri al limite del surreale e che spesso fanno sorridere anche quando descrive momenti particolarmente significativi.
Le sue descrizioni sono sempre abilissime, soprattutto per quel che riguarda la vita a Londra, una Londra dell’epoca, piena di contraddizioni.

La regina scalza - Ildefonso Falcones

 

Titolo: La regina scalza
Autore: Ildefonso Falcones
Edizione: Longanesi; 11 novembre 2013
Pagine 704
⭐⭐⭐⭐


Mi riesce sempre difficile recensire un libro dopo averlo letto e commentato con un gdl e questo devo dire che non fa eccezione.

È il secondo libro di Falcones che leggo e, come ne La mano di Fatima, anche qui troviamo al centro della storia le persecuzioni avvenute in Spagna ai danni di tutte le popolazioni rientranti nelle minoranze religiose e culturali.
Nello specifico questa volta si tratta dei gitani e non dei moriscos, e già questa osservazione basterebbe per rendersi conto di come in epoca moderna siano state all’ordine del giorno tali persecuzioni. Ma non c’è solo questo, perché a sottolinearlo durante tutto il libro ci sono le narrazioni di tutti gli atti e le misure efferate messe in atto anno dopo anno, ritrattando sugli accordi presi precedentemente, mossi nella direzione di eliminarli del tutto dalla Spagna pur senza espellerli questa volta.

sabato 12 febbraio 2022

Purchè sia di serie... Il respiro delle anime - Gigi Paoli (Cronache di Gotham #2)

 

Titolo: Il respiro delle anime (Cronache di Gotham #2)
Autore: Gigi Paoli
Edizione: Giunti; 21 giugno 2017
Pagine 416
⭐⭐⭐⭐⭐

Ed ora che chiudo questo secondo giallo con protagonista il giornalista Carlo Alberto Marchi, nella Gotham di Firenze, mi chiedo: ma come ho fatto ad attendere così tanto di leggerlo?
E per questo devo ringraziare la rubrica Purché sia di serie (in collaborazione con gli altri blog del banner) che mi permette di riprendere le serie abbandonate lasciate in sospeso da tempo.

Il primo mi aveva già conquistata, sia per le ambientazioni, che per i personaggi, ma questo se possibile è anche meglio, già solo per il semplice fatto che li conosciamo già e che sembra perciò di ritrovare degli amici.

Il nostro giornalista del Nuovo, papà solo di una figlia adolescente, sta preparando un articolo, col fidato collega l’Artista, sulle numerose morti per overdose in città, quando incappa in quello che apparentemente sembra essere un incidente, in cui ha trovato la morte un ciclista, che poi si scopre essere uno scienziato americano della Clegg-Horizon, la famosa azienda farmaceutica che ha l’ unica sede in Europa proprio a Firenze, nei dintorni del nuovo Palazzo di giustizia.
Ma perché questo si era rivolto ad un avvocato italiano quasi sconosciuto, quando era stato coinvolto in una retata per droga nel locale di spogliarelli che frequentava?

Come nello stile di Paoli, le ricerche parallele della Polizia giudiziaria e del protagonista, conducono ad una serie di scoperte continue e di rivelazioni che ci accompagnano lungo il dipanarsi del caso, ma che non lasciano nulla al caso.
Preciso ed accurato, seppure il finale fosse facilmente intuibile, non riesce scontato nei particolari che, approfondendo, aprono scenari neanche immaginabili, fino a portarci in uno dei migliori film di spionaggio americano, con tanto di comparsa dei servizi segreti.

In tutto questo, la simpatia di questo cronista, un po’ ironico ma integerrimo e dalla forte morale, e i suoi sketch tra lui e la figlia, e lui e i poliziotti, i procuratori e gli avvocati, rendono più piacevole la lettura e fanno fare tante risate, nonostante la storia non sia esattamente su un tema divertente.

I tanti scorci di Firenze, che si intravedono in tutte le indagini e gli spostamenti, rendono tutto ancora più accattivante, soprattutto per me che amo questa città dalle tante luci ed ombre, che nei casi di Paoli emergono chiare.




giovedì 10 febbraio 2022

Il viaggio straordinario. Olga di carta #1 - Elisabetta Gnone

 

Titolo: Il viaggio straordinario. Olga di carta.
Autore: Elisabetta Gnone
Edizione: Salani; 7 giugno 2018
Pagine 304
⭐⭐⭐⭐⭐


Olga Papel è una bambina molto originale del paese di Balicó che allieta le giornate della gente del posto con le sue storie, che narra in compagnia degli inseparabili amici Mimma e Bruco, e della new entry Ari.
Queste storie servono a tutti per alleggerire le giornate, superare momenti difficili e far del bene ai cuori, migliorando il clima generale.
La nonna Almida però è un po’ preoccupata per questa sua originalità…

Questa storia per bambini è, esattamente come le storie che narra la bambina, una storia che fa bene al cuore.
Leggerla è come una carezza, come una piccola dolcezza fatta a se stessi.
Oltre alla storia vera e propria, sia quella di Olga, che nasconde un particolare nascosto che raggela improvvisamente, la storia della bambina di carta nasconde tantissimi messaggi.

Primo tra tutti: la convenzionalità e la soggettività del valore che diamo alle cose, di cui Olga è bene a conoscenza essendo fatta di carta, e con cui si trova a fare i conti il venditore di storie.
Poi c’è il fatto che a ognuno durante la propria vita, prima o poi, capita di sentirsi perduto. Ad Olga succede spesso durante questo viaggio, nonostante trovi sempre il modo per rialzarsi e andare avanti, e questo rimanda anche all’importanza degli amici in questo, nel ruolo che giocano nell’aiutare a superare le difficoltà.
Poi troviamo anche il “diffidare delle scorciatoie” che potremmo leggere come il non scendere mai a compromessi, che può essere perlopiù un bene, se riferito al restare fedeli a se stessi e a ciò in cui si crede, e nel non cercare dei modi per evitare di affrontare i problemi, ma può diventare anche però un male, se lo si legge come il non essere mai pronti a mettersi in discussione modificando il proprio punto di vista o il pretendere tutto sempre esattamente come lo si desideri.
E abbiamo anche la metafora dell’ “essere tagliati in due”, da un’assenza, da un dolore, da un gesto o un avvenimento che feriscono, ma che Olga, in entrambe le versioni, è capace di affrontare in maniera molto matura, senza prendersela con persone esterne o attribuire volontà assenti.

Ma i messaggi più importanti e che sono presenti dall’inizio alla fine, sono quelli della dote che possiede ciascuno di noi, nessuno escluso, e dell’unicità di ognuno, contrapposta al desiderio di normalità di Olga, motivo che la spinge ad affrontare quel viaggio, e per cui le serviranno tutte le esperienze che si troverà a fare, ma proprio tutte dall’inizio alla fine, per riuscire a comprenderlo davvero.
E prima Tasso e Melo, e poi la strampalata brigata del Miomagnifico spettacolo, saranno i personaggi che faranno da mezzo per questo.

Olga si troverà ad affrontare le tre prove della maga che la costringeranno a guardare dentro di sè e ci vorrà tutto il tempo necessario per arrivare a realizzare finalmente la consapevolezza che aveva già conquistato durante tutte le sue esperienze.

Questo libro mi è stato fornito dalla Salani (che ringrazio) per la challenge Il tesoro di capitan Li braio per i piccoli lettori, in collaborazione col progetto Lettori si diventa.