TU LEGGI? IO SCELGO! Storia di ragazzi difettosi - Valentina Sagnibene

 

Per questo appuntamento mensile con una lettura scelta dal blog di una delle altre partecipanti, a cui veniamo abbinate a caso, stavolta ho scelto questo titolo di una giovane autrice mai letta prima, ma di cui mi aveva ispirata tanto la copertina, ma soprattutto la recensione di Chicca del blog Librintavola.

E ho fatto bene perchè l'ho divorato e mi ha letteralmente conquistata.

Titolo: Storia di ragazzi difettosi

Autore: Valentina Sagnibene

Edizione: Piemme; 7 settembre 2021

Pagine 246

⭐⭐⭐⭐

Arianna è una ragazzina appena adolescente, timida e un pó impacciata, che vive con la zia Margherita, con un rapporto di amore-odio, o meglio quasi non vive, intrappolata in un’immagine costruita per difesa per non sentire la grande assenza dei genitori, di cui non sa nulla.

Mia è una ragazzina che si è appena trasferita nel villino di fronte a casa di Ari, da Milano, ribelle e un tantino egocentrica, esibizionista e spavalda, che, a suo modo, soffre per un’altra assenza.

I suoi genitori hanno una bottega in cui riparano gli oggetti che hanno un valore affettivo per i proprietari.

Hanno in comune la passione per la serie tv di Netflix “Stranger things”, tema della community che accompagna le giornate di Ari.

Sono tutte e due “ragazze difettose” con un pezzo fuori posto, si sentono rotte dentro, con dei cocci da riappiccicare come nel kintsugi, l’attività giapponese proposta dalla prof, che consiste nel ricostruire qualcosa fatto a pezzi.

L’incontro delle due darà vita a scintille senza fine che le porteranno ad equilibrarsi, ad “aggiustarsi” un po’ reciprocamente.

Questi ragazzini protagonisti di questo romanzo, che definire young adult è per me un poco riduttivo, sono uno spaccato della vita attuale: vivono al margine della società, in una periferia squallida, povera, emarginata, e reagiscono, ognuno come sa, come può, come sceglie, alla miseria e alle carenze educative e affettive che li circondano.

Ma non è tutto mancanza.

Per fortuna c’è anche un’insegnante che cerca di fargli guardare le cose da una prospettiva diversa, migliore, per permettergli di uscire da quelle sbarre trasparenti che si sono costruite.

Ma è solo uno dentro l’altro che possono riuscire a trovare la salvezza agli orrori che alcuni di loro sono costretti a subire giorno dopo giorno.

Solo in quel poco di buono che alcuni di loro, i più fortunati, riescono a superare l’incomunicabilità che li affligge, portandoli a rinchiudersi dietro lo schermo di un telefono o di una chat, dietro alla violenza o a una bottiglia di rum e alle sigarette, e a tanta sbruffoneria.

È impossibile non sentire dentro il crescere della rabbia di Arianna che poi finalmente scoppia e il suo dolore per ciò che scopre; è innegabile la forza della lama sottile del dolore di Mia che scava dentro pian piano mentre vorrebbe urlare per essere notata; è acuta la sofferenza per il dolore di Enea che cerca di portare fuori di sè tutto quel male che prova giorno per giorno sulla propria pelle.

Sono tutti ragazzi a cui manca un pezzo ma che aspettano solo un cenno per poter ricominciare a vivere.