lunedì 28 marzo 2022

CI PROVO CON... Il buio oltre la siepe - Harper Lee

 



E questo mese, per la rubrica in cui noi blogger scegliamo di leggere un autore mai letto, ho deciso di provarci con Il buio oltre la siepe di cui avevo visto il film tempo fa e che avevo voglia di leggere da parecchio.


Titolo: Il buio oltre la siepe
Autore: Harper Lee
Edizione: Feltrinelli; 29 novembre 2019
Pagine 350
⭐⭐⭐⭐⭐

La storia viene raccontata in prima persona dalla protagonista Scout adulta. Alabama, inizio degli anni trenta, dopo la Grande depressione. Jean Louise (Scout) e Jeremy (Jem) Finch sono due ragazzini orfani di madre che vivono nella piccola cittadina immaginaria di Maycomb. Il padre Atticus è avvocato e, nonostante il poco tempo concessogli dalla sua professione, si occupa con grande sensibilità e affetto dell'educazione dei due figli, col solo sostegno della brava domestica nera Calpurnia. La vicenda si svolge nell'arco di tre anni e inizia quando la bambina ha sei anni ed è impegnata, durante l'estate, in giochi avventurosi col fratello Jem, più vecchio di quattro anni e con l'amico Dill, suo coetaneo. Abituati a inventare personaggi ispirati alle vicende dei loro romanzi di avventura preferiti, i tre ragazzi sono attratti dalla misteriosa presenza del vicino di casa Boo (Arthur Radley), in passato membro di gruppo di giovinastri, che per evitare il riformatorio vive segregato in casa.
La tranquillità della cittadina è sconvolta da una grave vicenda: Tom Robinson, un bracciante nero, viene ingiustamente accusato di violenza sessuale nei confronti di una ragazza bianca (Mayella Ewell). Atticus è incaricato dal giudice Taylor di difenderlo.

Per questo testo la scrittrice ha ricevuto un premio Pulitzer, e da questo è stato tratto un film, nel 1962, che ha vinto tre premi Oscar. Le vicende narrate sono ispirate alla gioventù della scrittrice, su consiglio dello scrittore Truman Capote, suo amico d’infanzia. Nel testo sono contenuti diversi riferimenti agli uccellini che richiamano il titolo in lingua originale del libro “Uccidere un usignolo”, in particolare il fatto che sarebbe crudele sparare a un merlo.
Profondamente toccante e commovente, non nascondo che la vicenda conclusiva del romanzo, che non racconto per non spoilerare, mi abbia fatta piangere, ma non solo. Mi sono commossa in più di un passaggio.
La voce narrante di bambina ingenua e spontanea, rende tutto più genuino, più coinvolgente.
Non nego che a volte il fatto di leggere i capricci da bambina mi abbia a tratti infastidita, così come sarebbe potuto succedere nella realtà.
Anche la crescita di Gem viene descritta in maniera molto chiara, e, chi ha avuto a che fare con un figlio o un nipote che stesse diventando adolescente, non può non essersi riconosciuta nel rapporto tra Atticus e il ragazzo, sorprendendosi di come sia fedele alla realtà.
La zia Alexandra è per me l’unica nota stonata nella storia. Non per la sua presenza, perchè tutti abbiamo un parente più o meno fastidioso, ma per la sua convivenza forzata, nonostante alla fine non la apprezzi realmente nessuno, e risulta anche poco credibile data la totale assenza della sua famiglia.

Il quadro, che viene reso in maniera mirabilmente chiara, di un’America nel pieno dell’ondata razzista, visto dagli occhi di bambini, che non riescono a comprendere il perché di ciò che sta succedendo, forniscono lo spunto per un’ulteriore riflessione su quante violenze e ingiustizie siano state perpetrate da uomini su altri uomini, solo perché avevano un colore della pelle ed una cultura diverse. Il “buio oltre la siepe” è riferito proprio al pregiudizio che nasce dall’ignoranza.

Riesce a dare anche l’idea di uno scorcio di vita in un paesino dell’Alabama e delle condizioni lavorative e sociali in cui vivevano le famiglie negli anni Trenta.
E in più vengono trattate anche le dinamiche della vita di paese, della relazione tra famiglie diverse di fasce sociali diverse, del modo di comportarsi tipico di ciascuna di esse, e soprattutto dei pregiudizi che le tengono separate, cercando di tenere nettamente distinte le une dalle altre.
Ma anche dei comportamenti sociali che la massa mette in atto quando ci si trova in gruppo, che possono essere diversi da quelli che metterebbe in atto il singolo, come viene espresso nel modo più diretto ed ingenuo possibile nella scena della prigione.

“Quasi tutti sono simpatici Scout quando finalmente si riesce a capirli..”

8 commenti:

  1. Un classico che mi attira da sempre ma che continuo ad avere paura di iniziare... Temo di trovarlo pesante!

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    1. No pesante non c’è il rischio…L’unica cosa che potrebbe disturbare secondo me è che è narrato da una bambina

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  2. ho letto questa perla non tanto tempo fa, concordo con te in tutto!

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  3. Io sono come Sara vorrei leggerlo ma ogni volta mi ritraggo per paura di star male però credo che sarà solo un rimandare ad un momento in cui potrò affrontarla. Grazie per questa recensione.

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    1. Qualche lacrima si versa senza dubbio, ma è talmente dolce da renderlo affrontabile per me

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  4. Questo libro mi attira un sacco, dovrò trovare il tempo per leggerlo

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