mercoledì 28 giugno 2023

Ci provo con… Once more upon a time - Roshani Chokshi

Ultimo appuntamento mensile con la rubrica in cui ci cimentiamo con sempre nuovi autori, prima della meritata pausa estiva.

Stavolta ho scelto una lettura molto leggera e frizzante per restare in tema e, grazie alla casa editrice Fanucci, ho avuto una piacevolissima esperienza.



Once more upon a time - Roshani Chokshi

Fanucci, marzo 2023 - 180 pagine

⭐️⭐️⭐️⭐️


Ambrose e Imelda sono un principe e una principessa, novelli sposi del regno Fortezza dell’Amore. Intanto tralasciamo come lo siano diventati ma ora lo sono.

Classico direte voi…eh no perché quanto potrete trovare di classico in questa fiaba termina qui!

Perché restano re e regina per un solo giorno, poi smettono di amarsi per il patto che lui fa con la strega per poter salvare l’amata da un pomodoro avvelenato sfuggito al drago guardiano (tralasciamo anche su questo anche se ho trovato semplicemente fantastica questa idea!).

E così adesso i due non si amano, anzi per dirla proprio tutta, non si sopportano. Ma accettano una missione dalla stessa strega che ama gli accessori di moda, in cambio di ciò che desiderano, cioè la libertà dal padre e dalla famiglia lei, un regno da governare facendosi valere sui fratelli, lui. In fondo si tratterà di sopportarsi solo per pochi giorni ancora.

Ma le cose non vanno sempre come si spera e le storie a volte fanno dei giri strani, e poi può capitare di trovare qualcosa proprio mentre si stava cercando qualcos’altro…


Questa coppia, per tutto il viaggio mi ha ricordato tantissimo Fiona e Shrek, insieme al fidato mantello-destriero Ciuchino.

Sì perché sono agli antipodi delle coppie delle fiabe, irriverenti e sarcastici, e poi insomma sono una principessa che non è proprio un gioiellino, non porta le scarpe, ha modi bruschi e i capelli che non si sa da quanto non vedono un pettine, e un principe azzurro che non è tutto d’un pezzo ma fragile e con delle paure, e non è biondo, ma almeno ha le spalle larghe.


E anche i temi non sono proprio da favola, perché si va dalla incomunicabilità tra fratelli fino alla competizione, dalla difficoltà a fare i genitori capendo i propri figli e a trovare un equilibrio tra l’autonomia e il controllo, al bisogno di riconoscimento e realizzazione personale, dal bisogno di libertà al chiedersi cosa sia veramente il sentirsi liberi e quanto stare soli possa dare questa opportunità, alla paura di essere abbandonati e a come questo possa portare a chiudersi e a perdere delle bellissime occasioni…

Insomma tutte tematiche attualissime che mai avremmo pensato potessero trovarsi ad affrontare un principe e una principessa, trattate senza banalità anche se in poche pagine.

E sì per i più esigenti che vogliono l’amore strappalacrime c’è anche quello, anche se non proprio esattamente come ce lo saremmo aspettati…


Chicche in più la copertina meravigliosa, con tutti gli elementi della storia che si collegano ovviamente solo una volta letta, e i richiami a tante fiabe diverse sparsi qui e lì nella narrazione, il principale e più evidente e per me riuscito, alla Bella addormentata nel bosco.


lunedì 26 giugno 2023

Questa volta leggo… Kafka e la bambola viaggiatrice-Jordi Sierra i Fabra

E per l’appuntamento mensile con questa rubrica che adoro, il tema delle nostre letture, diverso di mese in mese, stavolta è Uomo, in tutte le sue declinazioni.

Ho scelto la più facile cioè scrittore uomo, incrociata con il protagonista uomo, un uomo particolare, perché il protagonista di questa dolcissima e toccante fiaba è Kafka e una curiosa vicenda della sua vita che ci dice qualcosa in più di che tipo di UOMO fosse…



Lafka e la bambola viaggiatrice - Jordi Sierra i Fabra

Gl’istrici Salani, agosto 2016 - 128 pagine

⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️



Kafka, il famoso scrittore, quando già malato di tubercolosi, non lavora più ma passa le mattine al parco di Berlino dietro casa, incontra una bambina, Elsi, disperata perché ha perso la bambola.

Allora, senza pensarci troppo, decide di impersonare il postino delle bambole e portarle la sua lettera per dirle che è partita per girare il mondo.

La possibilità di farla sorridere e l’emozione che gli dà è però così forte da non riuscire però più a farne a meno e inventa sempre nuove lettere per i nuovi viaggi di Brigida, anche se tutti lo guardano male e lo trovano strano, e così quello con Elsi sulla panchina ogni mattina, diventa un appuntamento fisso.

Come riuscirà a tirarsi fuori da questo gioco che ha inventato? E, soprattutto: ne avrà la voglia?


Mamma mia che emozione!!!!❤️

Dobbiamo ringraziare Cesar Aira per aver pubblicato l’articolo su questa vicenda che ha permesso all’autore di conoscerla e scrivere questo libro!!!

Che uomo splendido doveva essere Kafka, che ora ammiro ancora più di prima, e non solo per le sue opere! 

Nella seconda parte del libro Kafka scrive le lettere che possano portare a un epilogo della storia della bambola che però diventa tanto sofferto perché coinciderà inevitabilmente con la chiusura della storia con la bambina anche, quel rapporto che finalmente, dopo tanto tempo, gli ha ridato le emozioni e l’ispirazione necessarie a scrivere.

Ma non va proprio così perché Kafka, non contento di tutto quel che è stato capace di creare fino a quel momento per quella piccola anima, è capace di ideare ancora un nuovo ultimo espediente per darle un’ultima grande gioia.

In questo libro l’anima pura veramente non è la bambina, che lo sarebbe comunque, ma si rivela Kafka e il suo desiderio inconfessato di avere una figlia che, purtroppo a causa delle sue condizioni di salute, non potrà mai avverare.

Anche il modo in cui ci entrano gli adulti, come la madre Bertha, è in punta di piedi, senza far troppo rumore, quasi a non voler disturbare il piccolo miracolo che si sta compiendo tra questo adulto e la bambina, uno nel cuore dell’altro, in modi diversi. 

Anche i titoli che richiamano sogni, fantasie, illusioni, sono perfetti a mio parere, perché è come se in questa storia ci fosse una sospensione della realtà, il tempo di far realizzare questo incontro tra anime, il tempo di lasciare che due cuori si coccolino un po’ e si curino da un trauma inevitabile, prima che gli anni tornino a scorrere e a condurre per la bambina all’età adulta in cui forse, dice lo scrittore, non se ne ricorderà nemmeno più, e per l’adulto purtroppo alla fine inevitabile.


“A volte i loro occhi si incontravano. A volte lei agitava la mano per salutarlo. A volte si sentivano complici di un grande segreto. A volte lui cercava in fondo ai suoi sogni tutte le speranze di cui aveva bisogno per tenersi in piedi. E Dora, la sua Dora, in carne e ossa, gli faceva capire che le stelle erano sempre lassù in cielo e splendevano per tutti.”