lunedì 21 marzo 2022

TU LEGGI? IO SCELGO... La felicità delle piccole cose - Caroline Vermalle

 


Per l'appuntamento di Marzo di questa bellissima rubrica, nata da un'idea di Rosaria e gestita da Chiara, Chicca e Dolci, in cui veniamo abbinate random tra noi blogger con la ragazza da cui scegliere un titolo che, secondo la trama e la recensione, potrebbe essere nelle nostre corde, ho scelto questo libro ambientato in Francia e a tema artistico tra le letture di Emily di The mysteries_of Emily.

E ne sono rimasta mooooltooo soddisfatta. Grazie Emy!!!😊



Titolo: La felicità delle piccole cose
Autore: Caroline Vermalle
Edizione: Feltrinelli; 8 ottobre 2014
Pagine 218
⭐⭐⭐⭐⭐


Frederic è un giovane uomo che ha rinchiuso la propria vita in un cassetto: è un affermato avvocato ma che sta lasciando andare alla deriva il proprio lavoro, è pieno di debiti a causa della sua inspiegabile ricerca di dipinti dei più famosi pittori impressionisti, ha lasciato andare via l’amore della sua vita per non dover pronunciare la parola “per sempre” a causa di una promessa fatta a se stesso quando, da bambino, il papà Ernest Villiers, creatore di calendari ispirati alle più famose opere d’arte e che gli ha trasmesso la sua passione, è improvvisamente sparito un Natale, e la mamma gli ha solo detto di dimenticarlo perché aveva fatto una cosa terribile.

Improvvisamente, alla morte di un uomo per lui sconosciuto, riceve un’eredità consistente in una strana mappa fatta a mano e tre biglietti del treno che sembrano portarlo a trovare un misterioso quadro.

In questa occasione assegna alla sua giovane segretaria Petronille, una ricerca che la conduce a scoprire qualcosa su Fabrice Nile, il misterioso donatore, ed anche su altre persone che hanno avuto a che fare con lui, ma proprio poco dopo essere stata da lui licenziata a causa del suo fallimento economico.

Così cominciano le due ricerche parallele di Frederic e della ragazza, che li porteranno a scoperte inattese ad ogni angolo e a piccole conquiste personali e a evoluzioni inaspettate delle loro vite.

Posso affermare senza esagerare, di aver semplicemente adorato questo libro.

Di solito amo i libri che abbiano come protagonisti grandi artisti e le loro opere d’arte, in particolare come in questo caso gli impressionisti, che ho sempre apprezzato.

In più questo libro ha al centro una ricerca che, se da un lato è di un dipinto, dall’altro è soprattutto di risposte e finisce per essere anche un ritrovare se stessi.


“Sai cosa mi piace di più di quel dipinto? Tutti guardano la gazza, io invece guardo le impronte nella neve. Sì, i passi che iniziano nell’ombra della gazza ed escono dalla tela. Da bambino per me quei passi erano i tuoi. Solo nella neve si vedono le orme delle persone che se ne sono andate.”


Questa ricerca è costruita intorno ad un mistero e riesce ad essere una sorta di giallo dove ad ogni capitolo c’è un nuovo colpo di scena che tiene avvinti fino all’ultima pagina portando a chiedersi cosa succederà dopo e cosa ci sarà dietro a tutti quei misteri, dalla scomparsa del padre alla recente eredità.

I due protagonisti non sono stati i miei preferiti mentre invece trovo che i personaggi secondari appaiano molto meglio caratterizzati e con più sfumature.


“Sa, a volte nella vita bisogna cercare la propria verità personale. Conosce Platone, il filosofo? Lo stiamo studiando a scuola. I miei compagni si lamentano che è difficile, secondo me invece è interessante. Platone dice che tutti noi viviamo in una caverna e quello che vediamo sono solo ombre. Solo ombre, e non ha mica torto. È più facile gestire le ombre che la verità. Ma ognuno deve cercare la propria verità personale al di là delle ombre. Lo dice Platone.

Mi sarebbe bastato convincermi che un bel giorno avrei visto mio padre. Si dice sempre domani. Conosco bene questo atteggiamento di rimandare tutto. Ma a volte nella vita capitano delle cose che ti rimettono in riga.”

Solo allora Frederic si accorse che sotto il berretto il giovane era pelato.


In questo contesto troviamo tutta la combriccola dell’ospedale con la meravigliosa idea della costruzione della mappa della propria felicità, che porta a cercare un senso dentro di sè, anche, e in particolare, quando la vita sembra diventare più dura, quindi nel momento più difficile e doloroso.


“Peccato che non possa fermarsi per il corso, Petronille. Solleva il morale.”

“Sul serio? Non è deprimente immaginare una vita che non avremo mai?”

Maurice la guardò raggiante.

“Si sbaglia di grosso. Nel momento in cui si mette su carta diventa reale. Glielo assicuro, è così.”

Petronille gli lanciò un’occhiata scettica.

“Però sono necessari due presupposti. Primo, bisogna rappresentare sulla mappa del tesoro la vita che vorremmo vivere veramente e non quella che pensiamo sia la più adatta a noi. E secondo, bisogna crederci.”


I capitoli brevi aiutano a macinare pagine fino ad arrivare al punto in cui ti rendi conto di starti avvicinando alla fine e vorresti rallentare per non farlo più finire ma anche riuscire a sapere come si concluda.

Purtroppo ecco che la conclusione svela una amara verità che porta al centro il tema delle scelte nella propria vita e del capire che ne abbiamo una sola che non durerà per sempre e che non ci darà quindi sempre la possibilità di cambiare idea.

E, per questo motivo, diventa molto importante anche la ricerca della propria felicità e del comprendere in cosa consista realmente per noi.


“(…) A 45 anni ci siamo sistemati, ma sentiamo che in un certo senso la nostra vita è sbagliata, che ci manca qualcosa.

Se invece ci fermiamo e disegniamo la nostra mappa del tesoro…Nell’ambiente protetto del corso, ognuno rappresenta la propria felicità. (…) Se siamo motivati a realizzare la nostra felicità personale, quella su misura per noi, svanisce il desiderio di avere una macchina più bella di quella dei vicini. La mappa del tesoro indica una strada al cervello, che adesso è programmato per imboccarla. Ed è quello che succede. Una mattina ci svegliamo, e i sogni contenuti nella mappa del tesoro sono diventati realtà. Fine.”

Guardò furtivamente quei volti gentili e aggiunse, come tra sé:

“Io preferisco dire che bisogna crederci. Non è granché crederci, possono farlo tutti: basta metterci un po’ di buona volontà, far tacere il rumore intorno, aprire gli occhi e vedere la propria buona stella. (…) Al mondo siamo in sette miliardi, eppure, per una sorta di miracolo, basta una voce, un cuore, un certo modo di vedere le cose per illuminare tutto di colpo. Ho conosciuto alcune persone speciali che brillavano persino quando nessuno le vedeva. Sono state talmente importanti per me che sono diventate la mia Via Lattea, la mia famiglia. Ma sto diventando melodrammatico. Quello che volevo dire è semplicemente che, per i miei pazienti, crederci e avere fiducia è tutto ciò che resta, ed è già tanto.”


Ma, oltre a questo aspetto, diventa rilevante anche il tema della diversità, delle discriminazioni e di come queste possano distruggere la vita delle persone.

Non posso negare di aver pianto calde lacrime in diversi momenti del libro, soprattutto verso la fine, dove ci si deve scontrare con la realtà che non sempre le cose vanno come vorremmo e come sarebbe giusto.


“(…) Incontriamo le persone che amiamo solo di passaggio.”

“Forse il tesoro è nascosto proprio lì, nei giorni che restano”


Una Parigi invernale e i suoi splendidi musei, la casa di Monet e le sue opere, quelle di Sisley e di altri pittori contemporanei, fanno da sfondo a queste storie, ma per me ne diventano anche i protagonisti, con le loro mille sfumature e i significati e le emozioni che veicolano.

Superfluo dire che dopo questa lettura mi è venuta una immensa voglia di visitarli tutti!

A voi piacerebbe?

Intanto, nell'attesa, andiamo a spulciare le altre recensioni che partecipano alla rubrica!

10 commenti:

  1. Sono anni che ho questo libro in wish list. Mi aveva incantata la copertina in primis ma non so perché poi ne ho sempre rimandato la lettura.
    Ora devo assolutamente recuperarlo

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  2. Sono davvero contenta che ti sia piaciuto. Assurdo pensare di aver scelto questo libro solo per la mia collezione di snowglobe: in realtà dietro c'è una storia meravigliosa. E ammetto che il titolo possa sembrare banale e invece la caccia al tesoro della felicità è molto profonda. Uno dei miei libri preferiti che consiglio sempre a tutti!

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    1. Wow che collezione interessante! Infatti ammetto che anche la copertina mi ha catturata nella scelta.
      È incredibile come le storie interessanti ci raggiungano nei modi più impensabili!
      Vero la storia delle mappe è davvero l’aspetto più bello ☺️

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  3. Non conosco il libro, ma mi piacerebbe leggerlo al più presto!

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  4. Bella recensione piena di entusiasmo, anche io segno mi hai incuriosita ed è vero la copertina è bellissima.

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  5. Libro e autrice completamente sconosciuti per me, però la tua recensione mi incuriosisce

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  6. io mi accodo al commento di Dolci per me assolutamente una novità non avevo mai sentito questo libro

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  7. Purtroppo non conosco autore e libro

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