lunedì 26 giugno 2023

Questa volta leggo… Kafka e la bambola viaggiatrice-Jordi Sierra i Fabra

E per l’appuntamento mensile con questa rubrica che adoro, il tema delle nostre letture, diverso di mese in mese, stavolta è Uomo, in tutte le sue declinazioni.

Ho scelto la più facile cioè scrittore uomo, incrociata con il protagonista uomo, un uomo particolare, perché il protagonista di questa dolcissima e toccante fiaba è Kafka e una curiosa vicenda della sua vita che ci dice qualcosa in più di che tipo di UOMO fosse…



Lafka e la bambola viaggiatrice - Jordi Sierra i Fabra

Gl’istrici Salani, agosto 2016 - 128 pagine

⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️



Kafka, il famoso scrittore, quando già malato di tubercolosi, non lavora più ma passa le mattine al parco di Berlino dietro casa, incontra una bambina, Elsi, disperata perché ha perso la bambola.

Allora, senza pensarci troppo, decide di impersonare il postino delle bambole e portarle la sua lettera per dirle che è partita per girare il mondo.

La possibilità di farla sorridere e l’emozione che gli dà è però così forte da non riuscire però più a farne a meno e inventa sempre nuove lettere per i nuovi viaggi di Brigida, anche se tutti lo guardano male e lo trovano strano, e così quello con Elsi sulla panchina ogni mattina, diventa un appuntamento fisso.

Come riuscirà a tirarsi fuori da questo gioco che ha inventato? E, soprattutto: ne avrà la voglia?


Mamma mia che emozione!!!!❤️

Dobbiamo ringraziare Cesar Aira per aver pubblicato l’articolo su questa vicenda che ha permesso all’autore di conoscerla e scrivere questo libro!!!

Che uomo splendido doveva essere Kafka, che ora ammiro ancora più di prima, e non solo per le sue opere! 

Nella seconda parte del libro Kafka scrive le lettere che possano portare a un epilogo della storia della bambola che però diventa tanto sofferto perché coinciderà inevitabilmente con la chiusura della storia con la bambina anche, quel rapporto che finalmente, dopo tanto tempo, gli ha ridato le emozioni e l’ispirazione necessarie a scrivere.

Ma non va proprio così perché Kafka, non contento di tutto quel che è stato capace di creare fino a quel momento per quella piccola anima, è capace di ideare ancora un nuovo ultimo espediente per darle un’ultima grande gioia.

In questo libro l’anima pura veramente non è la bambina, che lo sarebbe comunque, ma si rivela Kafka e il suo desiderio inconfessato di avere una figlia che, purtroppo a causa delle sue condizioni di salute, non potrà mai avverare.

Anche il modo in cui ci entrano gli adulti, come la madre Bertha, è in punta di piedi, senza far troppo rumore, quasi a non voler disturbare il piccolo miracolo che si sta compiendo tra questo adulto e la bambina, uno nel cuore dell’altro, in modi diversi. 

Anche i titoli che richiamano sogni, fantasie, illusioni, sono perfetti a mio parere, perché è come se in questa storia ci fosse una sospensione della realtà, il tempo di far realizzare questo incontro tra anime, il tempo di lasciare che due cuori si coccolino un po’ e si curino da un trauma inevitabile, prima che gli anni tornino a scorrere e a condurre per la bambina all’età adulta in cui forse, dice lo scrittore, non se ne ricorderà nemmeno più, e per l’adulto purtroppo alla fine inevitabile.


“A volte i loro occhi si incontravano. A volte lei agitava la mano per salutarlo. A volte si sentivano complici di un grande segreto. A volte lui cercava in fondo ai suoi sogni tutte le speranze di cui aveva bisogno per tenersi in piedi. E Dora, la sua Dora, in carne e ossa, gli faceva capire che le stelle erano sempre lassù in cielo e splendevano per tutti.”

3 commenti:

  1. Che bella recensione, un concentrato di emozioni che hai saputo trasmettere a pieno! ❤️

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  2. avevo sentito di questa storia, che bello che ti abbia dato queste emozioni forti

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  3. oh ma che bello questo libro. mi ispira tantissimo

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