lunedì 11 aprile 2022

PURCHÉ SIA DI SERIE…. Morti viventi a Dallas-Charlaine Harris (Sookie Stackhouse #2)



Per il consueto appuntamento con la rubrica mensile in cui leggiamo (con le altre blogger riportate nel banner, di cui vi invito ad andare a leggere le recensioni) un volume di una delle millemila serie già iniziate e mai terminate, ho scelto di riprendere la lettura della serie di Sookie Stackhouse che ho cominciato a leggere quando avevo visto qualche puntata di True blood.



Titolo: Morti viventi a Dallas

Autore: Charlaine Harris

Edizione: Fazi; 16 luglio 2009

Pagine 309

⭐️⭐️⭐️⭐️


La sera prima Sookie manda a casa Andy Bellefleur con la sorella Portia, ubriaco, e la sua macchina resta nel parcheggio del Merlotte vuota. Il mattino dopo l’auto ha acquisito un nuovo passeggero, morto, il cuoco del bar Lafayette, nonché amico della ragazza e di Sam. 

Il ragazzo era gay dichiarato ed esplicito e pure di colore, e come tale perciò non trovava vita facile nel piccolo paese di Bon Temps, in particolare quando negli ultimi tempi è sorto un nuovo particolare club con abitudini insolite, diciamo così.

Nel frattempo si presenta in paese, nei boschi circostanti, una nuova strana creatura mitologica che usa la ragazza per lanciare strani messaggi ai vampiri.

E infine, ciliegina sulla torta, arriva il primo incarico per il duo, e il suo potere, dai vampiri di Dallas, che ne richiedono l’intervento per ritrovare uno di loro che è scomparso misteriosamente.

Intanto cominciano a sorgere le prime incomprensioni tra lei e Bill, con i continui tentativi di intromissione di Eric, devo dire mai troppo irrispettosi.


Questo secondo volume della serie è stato piacevole quanto il primo per me.

Intendiamoci: non si tratta certamente di un capolavoro ma sono letture leggere, scorrevoli, che si leggono con facilità e velocemente e non lasciano sensazioni spiacevoli di alcun tipo.

L’aspetto per me un po’ ostico, con cui ogni volta faccio i conti, è il modo in cui viene stravolta l’immagine tradizionale, a me cara, del vampiro antico, maledetto e cupo, tormentato, un po’ rock e tanto gotico come stile.

D’altro canto però mi ha conquistata proprio in particolare, l’idea della popolazione di vampiri che provi a integrarsi nella società umana e le difficoltà nell’attuarlo, compresi i pregiudizi e la resistenza ad accettare determinati aspetti, e l’invenzione del sangue sintetico per permettergli di convivere pacificamente. 

In questo secondo volume troviamo anche il tema dei pregiudizi declinato ancora in altri modi: l’estremismo religioso dei membri della Confraternita, che ricorda tanto quello di diverse sette moderne a cui non ha nulla da invidiare, e l’omofobia nei confronti delle persone diverse, ma anche il razzismo dilagante, dove anche le persone con cui si convive da parecchio tempo vengono comunque mal tollerate, e basta poco, un minimo incidente, per far nascere spiacevoli incidenti che possono trasformarsi in vere e proprie tragedie.



6 commenti:

  1. Risposte
    1. Devi leggere questa serie!!!! Sono convinta ti possa piacere. Questo è solo il secondo ma quando voglio qualcosa su cui andare sul sicuro è tra le scelte.

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  2. ho letto tutta questa serie tempo fa e sono ancora arrabbiatissima con l'autrice per il finale, gli ultimo volumi proprio. Questi primi però sono spettacolari

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  3. Oh lessi anni fa qualche volume di questa serie, poi arrivo il telefilm...

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  4. Non conosco la serie, interessante dalla tua recensione per il fatto che è scorrevole e per come viene descritto il mondo dei vampiri: in modo insolito.

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