sabato 26 febbraio 2022

GDL Il libro segreto di Jules Verne - Luca Crovi e Peppo Bianchessi

 

Oggi sono qui a parlarvi di questa lettura fatta per il gruppo di lettura con Viviana del blog Cara carissima me per la collaborazione tra le nostre sfide di lettura "Caccia alle streghe" e "Libropping".

Questa volta avevamo scelto un libriccino per ragazzi che sembrava una lettura più leggera e poco impegnativa ma purtroppo per me non è stato così...

Ora vi spiego perchè.


Titolo: Il libro segreto di Jules Verne
Autore: Luca Crovi & Peppo Bianchessi
Edizione: Solferino; 11 marzo 2021
Pagine 144
⭐⭐

Purtroppo devo dare due stelline a questo libro che per me è stata una lettura totalmente inutile e poco piacevole.

Dopo un inizio molto positivo e che faceva ben sperare, sia per l’idea di base originalissima di un libro magico, non si capisce bene alla fine se divino o maligno, che appare e scompare, e che svela le proprie storie solo a chi le vuole “leggere” e anche sembrerebbe in un certo senso, a chi il libro decida di mostrarle, e dopo la prima parte relativa ad Edgar Allan Poe, tra i miei scrittori preferiti in assoluto, che sarebbe stato il primo a trovarlo e a usufruire della sua ispirazione per le prime storie che ha scritto, poi si perde completamente e diventa un nulla di fatto.

Mi sono annoiata a leggere le storie fin da dopo la seconda, dopo cioè la storia di De Amicis che ha realmente incontrato Verne, e mi sono chiesta più volte quando sarebbe finita la tortura.
E questo non perché non fosse carino e non mi incuriosisse scoprire i particolari reali esistenti nelle storie dei personaggi coinvolti (Nellie Bly per esempio la ammiro da un po’ e non sapevo avesse davvero avuto a che fare con Verne) ma perché tutto il resto mi è sembrato solo un’accozzaglia di storie riferite, inventate perlopiù, e buttate lì così, senza nessun altro collegamento o filo narrativo che non fosse il libro, e quindi per nulla coinvolgente.
Ancor più perché la conclusione non lascia assolutamente niente; il libro praticamente sparisce di nuovo e punto, non c’è una morale, un senso, nemmeno un finale vero e proprio se vogliamo.

E questo secondo me è davvero avvilente, anche se volessimo considerare il pubblico giovane a cui è rivolto il libro, perché se un adulto si può far coinvolgere quantomeno dalle storie degli autori conosciuti e magari letti, per un ragazzino questo non vale e quindi non so quanto potrebbe esserne coinvolto, soprattutto oggi che le nuove generazioni alla magia ci credono poco e niente.

In più aggiungo che mi è sembrato alquanto svilente per gli autori citati attribuire la loro vena creativa a un libro da cui avrebbero praticamente “copiato” le loro storie, e non alla loro capacità e ispirazione, in particolare poi per Verne di cui si dice che il libro Parigi nel xx secolo sarebbe stato rifiutato proprio perché unico scritto senza ricorrere al libro, quindi come se non fosse capace di scrivere testi decenti senza quello.
Davvero assurdo per me e credo che, se tali autori fossero stati vivi, si sarebbero mossi con citazioni in giudizio.
Scontata quindi la scelta degli autori di parlare di scrittori già deceduti e quindi innocui!😉

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