giovedì 28 ottobre 2021

Rubrica Ci provo con... "Il segreto del lago" - Keigo Higashino

 

E' con immenso piacere che oggi dò il via a questa rubrica ideata da Chiara del blog "La lettrice sulle nuvole" a cadenza mensile, in cui si legge un autore per la prima volta.

Mi ha subito entusiasmata questa idea perchè permette di uscire dalla propria confort-zone e sperimentarsi con autori che forse, diversamente, non si sarebbero letti mai.




Sono stata un pò troppo fiduciosa mi sa, tentando la lettura di un autore orientale ed è un tipo di letteratura con cui non vado molto d'accordo, e purtroppo anche stavolta non è stato un gran successo.

Il libro che ho letto è questo:

Titolo: Il segreto del lago
Autore: Keigo Higashino
Edizione: Dalai editore; 4 dicembre 2007
Pagine 270
⭐⭐



Sunshuke è il marito di Minako e la raggiunge nella struttura in cui si trova col figlio Shoto e con altre famiglie, per preparare gli esami di ammissione alle scuole medie.
Da subito cominciano a succedere delle cose strane tra cui una delle mogli che lo avvisa di fare attenzione agli altri, e l'arrivo inaspettato della sua amante con delle importanti informazioni.
All'appuntamento preso dai due però lei non si presenta, e al ritorno dell'uomo in struttura si presenta la sconvolgente sorpresa di trovarla morta, dalle spiegazioni uccisa da sua moglie in un momento di rabbia.
Ma sarà proprio così?

Ecco, leggendo questa trama sembrerebbe di avere davanti un thriller piano di suspence, da brividi e tensione continua...beh invece no, è esattamente il contrario!
La sensazione che ho avuto dalla prima all'ultima pagina è stata di leggere un saggio.
Innanzitutto non c'è nemmeno un minimo di introduzione, di descrizioni, di presentazione dei personaggi, che permetta di familiarizzare con loro e con le scene e le ambientazioni a cui assistiamo, e questo rende difficile entrare in empatia con loro.
E questo risulta aggravato dai nomi che per me sono complicati da associare ad ognuno, sicuramente per noi occidentali inusuali, e quindi ho faticato non poco a capire chi stesse parlando o chi facesse cosa.

Ma la nota peggiore è l'impressione di piattume e monotonia a cui vado incontro finora ogni volta che legga un romanzo che appartenga alla letteratura orientale, con la rara eccezione di Le quattro casalinghe di Tokyo che invece mi è piaciuto tantissimo.
Immagino a questo punto che sia proprio una caratteristica dello stile narrativo che hanno, che tende a scivolarmi addosso senza lasciare il segno, a non colpirmi e non coinvolgermi, non provocandomi nessuna, nemmeno la minima emozione.

La storia di base devo dire che qui sarebbe stata anche interessante ma, per il modo in cui viene affrontata e sviluppata, risulta quasi scontata.

E' solo per questo spunto che mi sento di dare 2 stelle  e non una sola, ma non è esattamente un libro di cui consiglierei la lettura!

Ora andate a spulciare le letture scelte dagli altri blog che partecipano, che magari a loro è andata meglio! 😉




12 commenti:

  1. Neanche io amo particolarmente la letteratura orientale e concordo con te sul fatto che probabilmente sia un problema di stile di scrittura che rimane molto "freddo" e distaccato

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  2. Leggo poco la letteratura orientale, dico sempre che devo rimediare ma questo, lette le tue parole, non lo segno.
    Ho letto anche io "Le quattro casalinghe di Tokio, efferato anche troppo per i miei gusti ma sicuramente un libro che coinvolge e poi ho letto " Musica" di Yuko Mishima un personaggio controverso, di lui vorrei leggere altro.
    Graze per lo spunto orientale.

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    1. Musica mi manca! Ne ho sentito parlare molto bene ma viste le mie esperienze non credo che lo leggerò a breve 😁

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  3. Non ho letto molti libri "orientali", sono pochi quelli che mi colpiscono a tal punto da leggerli. Li percepisco sempre un po' troppo freddi, in un'altra dimensione. Mi sembra di capire che non lo consigli 😂

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  4. io fatico tantissimo con gli autori orientali proprio per lo stile, che non è sempre nelle mie corde. Mi dispiace che questo non sia stata una buona partenza

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  5. Secondo me è proprio il loro stile. Tanta introspezione, molti periodi lunghi e descrizioni talmente minuziose da diventare alla lunga ostiche... io ammetto di evitarli quasi tutti, a parte una cerchia molto ben selezionata che continua a riservare grandi sorprese. Grazie anche per i no, che fanno sempre bene, così la lista non esplode.

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    1. In realtà qui le descrizioni mancano completamente...qual è questa cerchia? Così magari proverò ad ampliare la mia lista😁

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  6. Leggo letteratura orientale? Il mio classico, Yoshimoto, ed ho provato con qualche altro autore (pochi autori). Sono letteralmente affascinata da questa cultura, ma ci metto un po’ ad entrare nelle storie!

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  7. Purtroppo per me non scatta mai il colpo di fulmine e la Yoshimoto è stata proprio la peggiore per me!🙈

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