giovedì 19 maggio 2022

Il richiamo dell’acqua. (Alea aquarius #1) - Tanya Stewner



Titolo: Il richiamo dell’acqua. 

Autore: Tanya Stewner

Edizione: Giunti; 3 giugno 2021

Pagine 276

⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️



Ringrazio Viviana di Cara carissima me per avermi fatto conoscere questa serie perchè è semplicemente stupenda e in tutto e per tutto mia.


Alea è una ragazzina di Amburgo che sta vedendo crollare il mondo che ha sempre conosciuto: la sua mamma adottiva ha avuto un infarto ed è ricoverata in ospedale in condizioni di salute precaria e non potrà tornare a casa.

Preoccupate dall’intervento dei servizi sociali, pensano alla possibilità per lei di andare a cercare in Olanda la sua madre naturale che l’ha affidata direttamente alla donna, anche se ai tempi nessuno è riuscito più a ritrovarla nè a saperne nulla.

Mentre è atterrita da questi cambiamenti Alea incontra uno strano e simpaticissimo trio di ragazzi che viaggiano per il mondo da soli su una nave dello zio: gli Alpha Cru, Ben, Sammy e Tess.

I tre hanno nomi d’arte basati sulle costellazioni e hanno fondato una band che gli permette di procurarsi da vivere, e Alea è perfetta dato che suona i bicchieri da vino ed è molto originale nello stile.

C’è solo un problema: Alea soffre di una grave dermatite da contatto con l’acqua fredda per cui anche solo un piccolo schizzo può procurarle dolori indicibili e cicatrici terribili come quelle che cerca tanto di nascondere.

Fino a quando durante una burrasca finisce in mare cadendo dalla nave…


Ci sono stati alcuni passaggi di questo libro che sono risultati un po’ artefatti, soprattutto il fatto che una madre in ospedale in pericolo di vita mandi via la figlia minorenne da sola in giro per il mondo con dei ragazzi appena conosciuti, e che la figlia che la ama tanto, in questa situazione delicata, pensi alle sue avventure.

Nonostante questo però, la lettura non è stata minimamente intaccata. È invece andata via veloce e coinvolgente catturandomi dalla prima all’ultima parola, con la curiosità di scoprire capitolo dopo capitolo cosa sarebbe successo.


E questo non solo per le singole avventure che capitano, che sono sì particolari pur senza particolare originalità, ma anche perché il mare è il mio elemento naturale e quel che capita alla ragazza costituisce l’avverarsi del sogno della mia vita, per cui darei non so cosa, e quindi è stato facile per me immedesimarmi in lei, riconoscermi nel suo stupore, nella sua meraviglia, per tutte le nuove e continue scoperte che fa nel giro di pochissimo tempo, e per tutte le creature fantastiche con cui si trova ad avere a che fare.


I personaggi, anche se poco caratterizzati, a parte Sammy in parte, non risultano antipatici, forse un po’ neutri, a parte Tess che inizialmente è alquanto scostante, ma le cui motivazioni, appena tratteggiate, possono renderne un po’ più comprensibili certi atteggiamenti.

Lennox però è quello che mi ha convinta di più, rubandomi il cuore, anche se resta qui solo tratteggiato, appena abbozzato, con mille perché lasciati in sospeso da questo primo volume, che rende impossibile non continuare la lettura dei successivi.


Ho apprezzato come le ambientazioni, anche se non descritte nei particolari, siano correttamente inquadrate e localizzate, con elementi singoli che permettono a chi ci sia stato, di capire dove effettivamente ci si trovi.


Purtroppo anche in questo mare troviamo il male che affligge i mari di tutto il nostro mondo, cioè l’inquinamento e l’antropizzazione, che si manifestano con i rifiuti abbandonati in mare ma anche con il fatto che sia la stessa presenza di esseri umani a costituire un pericolo da cui qualsiasi creatura marina debba mettersi in salvo fuggendo e riparandosi negli abissi, non sempre con successo, come purtroppo ben sa l’orca che ritroviamo in chiusura del libro, che mi ha spezzato il cuore perché elemento più veritiero di tutta la storia.

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