sabato 28 maggio 2022

Ci provo con... Il caso Eddy Bellegueule - Edouard Louis

 


Per questo mese ho scelto, per questa rubrica che punta a farci provare la lettura di autori mai letti prima, questo libbricino che mi aspettava lì da un bel pò e su cui avevo avuto probabilmente dall'inizio qualche dubbio. Ed effettivamente la mia esperienza non è stata delle migliori, ed è un bel peccato perchè, trattandosi di una storia vera, speravo davvero di poter dire qualcosa di più...


Titolo: Il caso Eddy Bellegueule
Autore: Edouard Louis
Edizione: Bompiani; 4 giugno 2014
Pagine 169
⭐⭐


L’autobiografia dello scrittore di questo testo, Eddy Bellegueule (bellimbusto letteralmente, quindi cognome pesante da portare) nasce come denuncia del percorso difficile a cui va incontro una persona omosessuale nell’affermarlo alla società, ancora di più nel paese francese da cui viene, dove gli uomini devono bere fino a ubriacarsi, ruttare, commentare le donne in televisione in maniera pesante e amare il calcio, per essere dei veri duri.

Eddy fin da piccolo è additato come diverso perché gesticola, perché ha toni della voce più alti e perchè aborrisce le abitudini comuni; e per questo viene preso in giro in maniera molto pesante dall’intero paese o peggio bullizzato dai compagni di scuola più grandi.

Purtroppo però, per quanto mi riguarda, l’utilità di questo libro si ferma qui.

La narrazione si è rivelata scorrevole e veloce e quindi la lettura è stata almeno piacevole.

Il problema però è che non riuscirei davvero a definire questo libro, perché non si tratta certamente di una storia vera romanzata, in quanto non esiste una vera e propria trama, ma nemmeno di una biografia perché non è descritta la vita di questo ragazzo ma solo episodi sparsi, che, seppur in alcuni casi toccanti e significativi (pochi), perlopiù risultano incomprensibili nella scelta, ma si identificano come aneddoti slegati l’uno dall’altro e non risulta nemmeno ben chiaro quale sia il messaggio che Eddy voglia realmente lanciare, se non ripetere di continuo, la sua voglia di allontanarsi da quella realtà e da quella famiglia.

Soprattutto la conclusione mi ha fortemente delusa, non certo perché mi aspettassi il finale da sogno in cui tutto per magia vada a posto da sè, ma che almeno esprimesse un intento dell’autore e non che dicesse invece, come sembra in questo caso, che semplicemente le difficoltà da lui affrontate erano determinate alla società povera e umile in cui viveva, mentre invece se fosse nato in una società “borghese” come quella del college che va a frequentare, sarebbe stato tutto diverso...

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