venerdì 17 dicembre 2021

L' ANGOLO VINTAGE & L' ANGOLO DEL CLASSICO: Il principe felice e altre storie - Oscar Wilde

 



Eccoci di nuovo all'appuntamento con la rubrica mensile L' angolo vintage, ideata da Chiara Ropolo e gestita con la collaborazione di Dolci Carloni (💓) che per me viene per la seconda volta a sovrapporsi anche con la mia rubrica L' angolo del classico, per la mia passione per questo meraviglioso mondo.

Questo mese ho scelto di leggere un autore a me carissimo, Oscar Wilde, con le fiabe che per me hanno sempre un pò il sapore dell'infanzia e del clima natalizio, e quindi quale momento migliore per sceglierle.

E' del resto l'unica occasione in cui vinco la mia resistenza a leggere racconti o storie brevi, con piacere!


Titolo: Il principe felice e altre storie
Autore: Oscar Wilde
Edizione: Oscar Mondadori; 1 febbraio 2001
Pagine 160
⭐⭐⭐⭐

Oscar Wilde è uno dei miei autori classici preferiti e avevo già letto alcune di queste fiabe in altre raccolte.
Altre non le avevo mai lette ma il tono fatalistico che le permea è lo stesso che già conoscevo bene.

Dalla fine che fanno la statua del principe e il rondone, a quella dell’usignolo, o del piccolo Anselmo e fino al comportamento del topo di campagna nella fiaba del razzo, si potrebbe pensare che il punto di vista sia pessimistico e veda tutto nero.
Secondo me non è esattamente così.
Sicuramente la tristezza permea questi racconti lasciando un senso di fatale ineluttabilità.
Ma quel che stona e che fa aprire uno spiraglio e pensare che l’interpretazione possa essere diversa, è la fiaba del gigante, che ha tutt’altro tenore.
La mia ipotesi è che la morale sia completamente diversa perché il protagonista di cui narra non è un essere umano ma una creatura fantastica, un gigante.
L’impressione che mi hanno lasciato gli scritti di questo autore finora è stato quello di una visione profondamente negativa della natura dell’uomo e di una tragicità che la accompagna, per cui i più buoni, in questo senso i più fragili, siano indifesi e finiscano per soccombere alla malvagità degli altri.
Credo che questa convinzione possa trovare radice nelle esperienze terribili vissute da Wilde durante la propria esistenza, e in effetti come dargli torto?
Io stessa, non vivendole ma trovandomi a leggerle solo, non ho potuto non provare una estrema rabbia per le ingiustizie subite, pur sapendo come fosse qualcosa di comune purtroppo all’epoca.

E, nonostante per mia natura io non perda mai la speranza e continui a credere nei sogni e nella magia in fondo, guardando alla realtà non posso che dargli ragione per tale sfiducia nei confronti dell’essere umano e della sua natura.

Chissà alle altre blogger come sarà andata...andiamo a scoprirlo!!!

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