domenica 7 novembre 2021

NEL SEGNO DEL GIALLO La maestra bugiarda - S. E. Lynes


Thriller davvero atipico, che fino alle ultime ottanta pagine circa, non mi sembrava nemmeno un thriller, e forse non lo definirei come tale nemmeno adesso, a parte per un paio di omicidi messi lì apposta.


Titolo: La maestra bugiarda
Autore: S. E. Lynes
Edizione: Newton Compton; 24 giugno 2019
Pagine 348
⭐⭐⭐

Pippa è una insegnante e scrittrice che non ha avuto grande successo. A dire la verità anche la sua vita è stata finora fallimentare: il suo lavoro non la soddisfa, suo marito l’ha tradita con un’altra donna, beve tanto e si lancia di continuo in storie di sesso, e perfino la sua migliore amica Marlena, sta cominciando a spazientirsi del suo continuo chiedere aiuto e di gettarsi a capofitto in situazioni rischiose. Proprio come quella che comincia quando fa entrare in casa un venditore porta a porta, ex galeotto, per potersi ispirare alla sua vita nel trovare il personaggio perfetto per il suo nuovo libro.

Non sempre tutto è come sembra, ma questo vale soprattutto per lei, dalla personalità ambigua e eternamente insoddisfatta, segnata dalle esperienze della sua infanzia.

Si tratta fondamentalmente della descrizione di meccanismi tanto tanto psicologici, perché buona parte dei protagonisti di questo libro è mentalmente disturbata, e in maniera seria.

Credo che l’idea di base potesse essere buona ma che non ho apprezzato per niente come è stata sviluppata.

Partiamo dal fatto che i protagonisti riescono tutti antipatici, nonostante in conclusione le parti si ribaltino un po’ (anche se si potrebbe parlare di sindrome di Stoccolma, ma non so fino a che punto in realtà), ma questo non riesce comunque a farmi compatire adeguatamente Ryan/Gary ma solo in maniera tiepida, mentre invece riesce solo a rendermi ancora più fastidiosa la protagonista.

Parliamoci chiaro: si tratta di malati di mente e quindi non si dovrebbe parlare esattamente di simpatie o meno ma la scrittrice attribuisce loro un ruolo che lo rende inevitabile.

Fino alle ultime cento pagine per me il libro è praticamente inutile, una serie di racconti senza senso e perfettamente inutili per lo svolgimento dell’ultima parte, almeno in maniera così estesa. Sa un certo punto le vicende a livello analitico potrebbero anche definirsi interessanti per i meccanismi narrati, se non fosse che mi sarei aspettata in chiusura un colpo di scena diverso, molto più sconvolgente; sarà che ne leggo tanti di thriller e di casi reali, sarà che ci lavoro da anni con persone con questi disturbi, ma io avrei puntato ancora di più sullo psichiatrico, sulle personalità multiple, sulle allucinazioni e sulle dissociazioni, mentre invece così il finale risulta tiepido e prevedibile.

Carina solo l’idea di far concludere il libro con la lettera della finta casa editrice della donna, che però non serve a salvarlo.


Il solo personaggio che in me susciti qualche simpatia è Bobby, il che è dire tutto se si pensa che si tratta di un ragazzo che tradisce la fidanzata.

Per il resto mi sembra impossibile che nessuno si accorga di nulla intorno alla storia, come se in tutti i posti ci fossero solo i protagonisti e il vuoto.


L’aspetto meglio riuscito invece a mio parere è la riflessione sui siti di incontri tipo meetic e tinder, e sul tipo di persone disturbate che ci si possa incontrare.

Ah non dimentichiamoci il casale meraviglioso che sogno di poter avere un giorno!

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