lunedì 30 agosto 2021

Ally nella tempesta. Le sette sorelle #2 - Lucinda Riley

 

Titolo: Ally nella tempesta. Le sette sorelle #2
Autore: Lucinda Riley
Edizione: Giunti; 12 giugno 2018
Pagine 656
⭐⭐⭐


Alcyone, detta Ally, è la seconda delle sette sorelle che conosciamo dopo Maia, ed è quella che condivideva con Pà Salt l’amore per il mare e la vela. Infatti la troviamo impegnata nel riposo dall’ultima competizione nautica in compagnia di Theo, quando arriva la notizia della morte del padre adottivo.
Logicamente sconvolta, l’ultima cosa che desideri è seguire i suggerimenti lasciati a tutte dal padre per risalire alle proprie origini, ma sarà il destino purtroppo maligno a decidere per lei e determinare le sue scelte.
Questo libro mi ha convinta decisamente meno del precedente.
Ally non mi ha conquistata come personaggio, suona troppo finta, troppo scontata e poco naturale nei comportamenti.
Inoltre la parte relativa alla sua storia, a parte i tragici eventi iniziali a cui reagisce in maniera fin troppo controllata e innaturale, è monotona, piatta, non c’è pathos. Tutto quello che succede è esattamente quello che ci si aspetterebbe e lei non agisce per modificare nemmeno un piccolo particolare ma si lascia trascinare dagli eventi.
Come per esempio quando incontra le varie sorelle, che hanno tutte un comportamento più strano dell’altra, ma beh per lei è tutto normale e continua per la sua strada, il che suona alquanto inverosimile con tutto quel rapporto magnifico che ci viene descritto di continuo tra di loro.

Ciò che però invece ho amato, come nel primo caso, è la parte relativa al passato.
La storia di Anna e Jens, e del grande compositore Edvard Grieg e poi dell’arrivo dei nazisti in Norvegia, episodio drammatico ma poco narrato, sono interessanti, coinvolgenti, estremamente realistici grazie alla corrispondenza con la realtà storica anche di quella parte romanzata che vi ha inserito l’autrice.
Io non sono un’appassionata di musica classica nonostante la apprezzi, ma non si può non fremere e commuoversi di fronte alla lotta di intere esistenze fatta da quei giovani artisti per inseguire un sogno fino in fondo e portare avanti la propria passione.
In particolare in quegli anni in cui i collegamenti e gli spostamenti non erano quelli di oggi e il trasferimento in un’altra nazione spesso significava restare lontano dai propri cari per anni senza ricevere loro notizie.
È stato impossibile non sorridere con malinconia per lo spaesamento della giovane Anna nel dover stravolgere completamente per ben due volte la propria vita e struggersi per le sue montagne, e anche non provare tanta compassione per la scoperta orrenda del piccolo Felix. E allo stesso modo più volte avrei voluto poter dire ad Anna come a Pip di aprire gli occhi e non rischiare di pagare un prezzo troppo grosso come era purtroppo evidente.
Non avrei mai voluto che Anna prendesse certe decisioni alla fine anche se sono da tenere in considerazione i tempi senza dubbio.

La conclusione era parecchio scontata. Sfido chiunque a non averla già intuita appena Ally incontra i vari musicisti dopo il concerto, ma l’idea del concerto finale con la possibilità per Felix mi ha soddisfatta.
Questi motivi sono ciò che mi ha portata a dare un bel tre e mezzo a questo libro.

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