Estate. La stagione preferita da tutti i ragazzi. Tutti i ragazzi tranne lei: Nica.
Nica è diversa, è un'adolescente come poche, non riesce a integrarsi in un gruppo facilmente perché i suoi unici amici sono i numeri.
Nella vita di Nica è tutto un calcolo matematico. La matematica è l'unica certezza che ha.
Almeno fin quando non si ritrova in vacanza con i genitori nello stesso villaggio di Sandro.
Sandro è il contrario di Nica.
Lui, diecimila attività, tanti amici, bello da morire.
Ma anche Sandro sta vivendo in un incubo: è malato e non può viversi tutto quello che aveva.
È in queste vacanze che i due ricominciano a vivere, facendo affidamento l'uno sull'altro.
Impareranno a camminare mano nella mano, a costruirsi certezze, a essere felici..
"La felicità è una sensazione di leggerezza. Un brivido lungo la pelle. Poi passa. La sensazione. Il brivido. Ma lascia un segno indelebile. Marchia l'anima. Una volta conosciuta, non si riesce più a farne a meno."
Questo libro mi è stato donato quasi 3 anni fa e, nonostante fossi stata da subito attratta sia dalla cover che dalla trama, non avevo ancora sentito l'esigenza di leggerlo.
Ora è arrivato il momento e non posso far altro che ringraziare la ragazza che ha scelto di regalarmi questa storia.
Quella racchiusa tra le pagine di "Noi due oltre le nuvole" è la storia di due adolescenti che si trovano a far i conti con una vita spesso ingiusta e con uno dei peggiori "mostri" che si possono trovare nella realtà: il cancro.
Una storia basata su una storia vera.
Devo dire che mi aspettavo una storia molto meno dura rispetto a quella che mi sono trovata di fronte ma nel complesso non posso certo lamentarmi.
Lo stile di scrittura è semplice. Composto da periodi brevissimi e un unico macrocapitolo: cosa che personalmente ho odiato un pochino.
Nica e Sandro sono due protagonisti diametralmente opposti ma entrambi con due anime così fragili pronte a spezzarsi in qualsiasi momento.
Tra i due sicuramente ho preferito lei, forse perché è quella su cui l'autore ha elaborato un maggiore sviluppo.
Una ragazzina sola e spaesata nelle prime pagine, un'adolescente che decide di prendere in mano la propria vita, una donna che sa esattamente cosa vuole alla fine.
Tutte siamo un po' Nica.
Solitarie e piene di dubbi a tratti.
"Ma io ero già sicura che non mi sarebbero piaciuti. A me non piaceva la gente."
Ma tutte prima o poi troviamo un Sandro che ci stravolge.
"Per la prima volta una persona che non fosse mamma, papà o nonna non la vedevo come un numero, sequenza. Non riuscivo a incasellarla in un'equazione o in un diagramma, perché Sandro sfuggiva a ogni forma si classificazione. Era disordine: voce, suono, odore, presenza."
Si, perché quella racchiusa tra queste pagine è principalmente la storia di un amore. Un amore nato per caso e che ha dato tanto a entrambi i nostri protagonisti.
Sandro... Che dire di lui...
È un personaggio che va a scemare nel corso della storia. La malattia lo spegne a poco a poco e non c'è via d'uscita.
Peccato perché poteva essere interessante un suo sviluppo.
"Pensavo che in fondo non c'era niente di male a morire. Che la morte era solo un passaggio. Obbligato. Come la vita. E se la morte era un passaggio come la vita, allora la morte e la vita si eguagliavano. Erano due stati, due forme dell'essere. Essere e non essere."
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