Titolo: Walden ovvero la vita nei boschi; La disobbedienza civile
Autore: Henry D. Thoreau
Edizione: Oscar Mondadori; 1970
Pagine 397
⭐⭐
Onestamente non avrei mai incluso questo libro tra le mie letture questo mese se non mi fosse servito per un esame ma, dopo ore di studio di normative, la sera la lettura degli sproloqui di Thoreau non mi ha entusiasmata per niente, nonostante comunque devo dire che la scrittura non sia delle più piacevoli ma nemmeno particolarmente ostica come mi sarei aspettata da un filosofo.
Certo è che, come mio primo approccio ai filosofi americani, non è stato dei migliori, e non sono certo invogliata a conoscerne altri.
In particolar modo, non ho ben chiaro, una volta chiuso questo libro, dove sia andato a parare l’autore. Cioè che una vita a maggior contatto con la natura sarebbe auspicabile per tutti, che sarebbero da ridurre i danni del liberismo e del consumismo, sono ormai cose note a tutti, ma pensando ai tempi in cui lui ha vissuto sul lago Walden nei boschi ed ha enunciato queste teorie, notiamo indubbiamente quanto sia stato precursore.
Però dalle sue descrizioni non mi risulta chiaro come le sue esperienze dovrebbero spingere le persone a far ciò, dato che in molti passaggi sembrano piuttosto riflessioni di un misantropo e non di una persona che motivi razionalmente le proprie scelte.
Unicamente le descrizioni del posto, delle foreste, del lago e degli animali mi sono rimaste impresse ricordandomi quei territori del Canada che tanto vorrei visitare.
Riguardo al saggio invece ho provato ancora più noia, mitigata dalla brevità.
Mi sento in colpa a dire questo sapendo che ha ispirato nientepopodimenoche Gandhi ma purtroppo non sono riuscita a ravvisarci nulla che potesse essere per me interessante e che non fosse trito e ritrito.
Probabilmente sarò anche stata influenzata dall'aver letto il resto dell'opera prima, ma così stanno le cose.
Non lo consiglierei a nessuno e aspetto di capire in che modo possa essere interessante per un esame.
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