Avevo sentito parlare tanto di questa autrice e mi aspettavo davvero tanto da un suo thriller.
In più sono rimasta delusa proprio da questo libro in particolare, perché aveva davvero tanto tanto potenziale, e mi sarei aspettata un colpo di scena sconvolgente che invece poi non arriva per niente.
Jason e Angela sono due coniugi, dalla vita apparentemente perfetta, con una carriera impeccabile e di successo lui, lei madre realizzata di un ragazzo adolescente Spencer, le cui vite vengono sconvolte improvvisamente dall’accusa di violenza carnale. Queste però fanno spalancare un abisso che dimostra subito che non è tutto oro quel che luccica.
Anzi non lo è per niente, in quanto vengono alla luce diversi altarini per entrambi i coniugi.
E l’idea di base avrebbe potuto essere davvero grandiosa perchè gli elementi per un thriller di successo ci sarebbero stati tutti.
Angela è un personaggio grandioso, a tutto tondo, che con il suo passato, le sue emozioni, le sue reazioni incontrollate, la sua psicologia, viene disegnato davvero bene.
Il problema però è che passi i tre quarti del libro in un climax crescente che ti fa fare le ipotesi più strambe e ti porta a pensare “ora arriva il colpo di scena, eccolo eccolo ora ti svela chissà che cosa” ma poi non arriva mai! E nell’ultimo quarto del libro ormai ti sei rassegnata e la tensione costante ti ha anche un po’ stufata, perché così fine a se stessa non serve a nulla ma insomma sembra più un romance a quel punto, sulla storia di queste due persone, i tradimenti, la sofferenza, i dubbi e via così.
E poi vogliamo parlare di una Susanna che è tanto amica ma non capisce niente di niente di quanto succede e di Colin che è strainnamorato ma poi dopo una serata si alza e se ne va e fa finta che non sia mai successo nulla?!🤔
Forse il personaggio più coerente è proprio Spencer, con le sue uscite da ragazzo, la sua rabbia e la sua capacità di perdonare.
Solo nell’epilogo, vale a dire, nelle ultime sei pagine, viene svelato il colpevole, che forse avresti intuito subito tra tutte le mille ipotesi di prima, o forse no, ma che comunque sarebbe basato solo su una supposizione ipotetica basata sul nulla, perché è quello che durante le indagini ti viene fornito per immaginarlo, nulla. E allora potevo anche risparmiarmi di leggere tutto sto casino ma andare direttamente alla fine a leggere chi era stato dopo le prime dieci pagine, e l’effetto sarebbe stato esattamente identico. La cosa più appetibile è un retroscena che viene svelato in questo famoso epilogo, che non avrei mai immaginato, ma per cui ugualmente viene fornito un minimo indizio che potevi interpretare come utile per una conclusione o no, a tua scelta, perché solo accennato, ma che comunque mi ha lasciata insoddisfatta lo stesso, perché viene solo buttato lì in due parole, quando mi sarebbe piaciuto che gli venisse dato più spazio durante la narrazione e che venisse articolato meglio dando vita ad ulteriori sviluppi, che invece non arrivano.
Mi dispiace ma avrei decisamente preferito non leggerlo piuttosto che ricevere una delusione del genere. E non dó una stella solo perché fondamentalmente almeno mi piace il modo in cui è scritto, che quantomeno non lo rende lento ma scorrevole.
Vedo che anche questa è stata una delusione. Insomma questa "panchina" non è andata per il meglio, e so che tu capisci
RispondiEliminaVero Babaaa!!!! Altro che uccelli, la "panchina del supplizio"!!!!><
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