Cosa sarebbe successo se, dopo essersi incontrati e piaciuti, Thomas Lefroy e Jane Austen avessero iniziato a intrattenere una corrispondenza serrata e alquanto sconveniente per quei tempi?
Sappiamo tutti che tra i due non c'è mai stato nessun tipo di rapporto ma l'autrice ha voluto giocare su questo.
Titolo: Mia cara Jane
Autore: Amalia Frontali
Edizione: independently published; 22 dicembre 2017
Pagine 153
⭐⭐⭐⭐
In questo libro Amalia ha immaginato la corrispondenza tra la Austen e Tom.
L'ha immaginata sul fatto che alla sua morte, gran parte delle lettere di Jane sono state bruciate: i contenuti erano troppo sconvenienti per l'epoca?
Chissà...
In un intreccio tra luoghi, viaggi, e personaggi realmente esistiti, Amalia ci presenta le lettere contestualizzandole nella realtà storica dei fatti.
Quello racchiuso in "Mia Cara Jane" altri non è che un romance strutturato sotto forma di epistolare.
Vi anticipo che il libro mi è piaciuto non poco ma prima di parlarvene voglio fare una piccola premessa: generalmente odio i romance e ancor di più i romanzi epistolari, con Amalia li sto leggendo volentieri ma è vero dire che amo il suo stile e di conseguenza non mi soffermo molto a leggere di cosa si tratta.
Torniamo a "Mia Cara Jane"!
Lettere su lettere, niente prosa, uno stile scorrevole nonostante il linguaggio contenuto del 1700. Ma allora... Dov'è il problema?
Per me, inizialmente il problema è stato nel fatto che le lettere sono a senso unico. Il romanzo è strutturato a una sola voce e sta cosa mi ha fatto soffrire non poco. Leggiamo le lettere di Tom a Jane ma mai, se non una singola volta, quelle di Jane a Tom. Questa cosa è un vero peccato, non solo perché la Austen viene elogiata per tutto il libro come una scrittrice e una corrispondente meravigliosa, ma e soprattutto perché da quello che possiamo intuire delle risposte, il personaggio di Jane è molto più interessante di quello di Tom.
"Parleremo e scriveremo, Jane, e sarò docile e sottomesso. Sarò un equilibrista sul confine che voi avete tracciato, almeno finché non sarete voi a chiedermi di spostarlo."
Qui voglio fare un'altra piccola premessa: non ho mai amato molto la Austen, infatti dei suoi libri mi sono limitata a leggere solamente "orgoglio e pregiudizio".
Vi starete domandando se sono masochista viste tutte queste piccole premesse. Mi dispiace deludervi ma no, semplicemente ho sfidato me stessa e nel farlo mi è venuta una voglia pazzesca di leggere ancora questa autrice.
La Austen nel romanzo di Amalia è ironica, pungente, indipendente anche in un certo senso. Impossibile non affezionarsi a lei.
Tom, invece, non spicca particolarmente come personaggio. È sicuramente un mio problema questo, ma l'ho trovato troppo legato a Jane, quasi ossessionato da lei.
"Mentre elogio una fanciulla che merita anche maggiori lodi, mentre le parlo, mentre la mia mano le sfiora la schiena nella danza, non è a lei che sono rivolti i miei pensieri e i miei desideri."
Quello che salta subito all'occhio, anche per una lettrice che non conosce perfettamente la Austen, è che il romanzo è colmo di riferimenti ai suoi romanzi. Amalia, infatti, ha giocato molto sul fatto che Tom sia stato tra i primi lettori effettivi dell'autrice facendogli passare i manoscritti delle opere che oggi conosciamo tutti come allegati alle lettere.
Nel complesso mi sono divertita come una pazza a leggere questo epistolare e mi sento di consigliarvelo.
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