Ox è un ragazzino particolare quando il padre, dedito all’alcol e a sfogare le proprie frustrazioni sulla moglie, gli comunica che andrà via e che la sua vita è destinata ad essere segnata dal diventare vittima di persone che saranno infastidite dalla sua lentezza.
Dopo aver versato tante lacrime si riprometterà di non versarne più perché è diventato lui l’uomo della casa.
Poco dopo al ritorno da scuola incontrerà per strada un bambino di 10 anni, Joe, che si rivelerà un piccolo vulcano, e, non smettendo un istante di parlare, lo porterà alla casa in fondo alla strada nel bosco, dove sono tornati ad abitare dopo averla lasciata tanti anni prima. Lì farà la conoscenza con tutta la famiglia dei Bennett, il padre Thomas e la madre Elizabeth, e i due fratelli Carter e Kelly, e lo zio Mark che aveva già incontrato per caso un giorno alla tavola calda dove lavora la madre.
Ox scoprirà ben presto che sono una famiglia molto diversa dalle altre che conosce, eppure ci si troverà a proprio agio, diversamente che con la maggior parte delle persone, al punto da sentirsi in famiglia. Come tutte le famiglie però nascondono dei segreti e lui dovrà entrare a far parte anche di quelli.
Chiudo questo libro con un po’ di amaro.
Sono rimasta delusa dall’evoluzione della storia, perché onestamente mi aspettavo qualcosa di più.
In base a come comincia la storia e ad alcuni spunti durante essa, avrebbe potuto diventare qualcosa di grandioso.
Invece purtroppo finisce per essere un romance MM con uno sfondo fantasy dato dal gruppo di licantropi.
Già le storie sui mutaforma non mi convincono facilmente perché scadono facilmente nello scontato, ma poi meno che mai apprezzo i romance, soprattutto se spinti come questo, se non inseriti in una cornice veramente molto bella e particolare. E non è questo purtroppo il caso.
I lupi sono tra i miei animali selvatici preferiti e questo era uno degli spunti che avrebbero potuto arricchire la storia, centrandola più sulle loro abitudini.
Invece qui sembra che esista solo il correre nei boschi e ululare alla luna.
È pieno di una serie di cliché su muscoli e testosterone, nonostante in realtà Ox sia un imbranato impacciato all’inizio, e Joe nasca come dolce pargoletto traumatizzato. E questa è la parte che ho apprezzato di meno, perché davvero ho mandato giù difficilmente questa trasformazione che me li ha fatti scadere improvvisamente, giusto per inserirci un capitolo intero di sesso...
La magia è inserita lì giusto per, dato che c’è lo stregone con i tatuaggi che si muovono ma nel complesso della storia viene citata veramente poco, se non per spiegare le barriere e nella battaglia finale.
In realtà lui, Gordo, e Mark sono i due personaggi che mi sono piaciuti di più, nonostante restino un po’ in ombra.
Il legame che Gordo stabilisce con Ox e la storia del padre, e poi la relazione tormentata con Mark, mi hanno incuriosita parecchio e catturata per la loro dolcezza.
Spero che il prossimo volume sia, come sembrerebbe dal titolo, maggiormente incentrata su di loro e sul mostrarci finalmente questo fantomatico stregone che ha fatto tanti danni.
In più sembra davvero poco credibile che il resto del paese non si accorga di niente.
Il gruppo ne combina davvero di cotte e di crude ma non ci sono umani né forze dell’ordine che scoprano qualcosa o quantomeno si insospettiscano.
L’unica volta in cui vengono citati gli abitanti del paese, a parte come gente che porta le auto in officina, è a scuola quando Joe comincia ad andarci, e quando vengono rapiti da Richard, e questo mi sembra veramente poco realistico.
La parte che mi è piaciuta di più è l’ambientazione in un paese di provincia americano, con le strade polverose e la foresta al limitare. Sarà perché questo mi manca parecchio qui dove c’è piattume fin dove arriva l’occhio, ma mi è piaciuto correrci con loro e immaginare quel fresco e quei profumi.
Nessun commento:
Posta un commento