sabato 13 febbraio 2021

La pietra del cielo. Cronache di Camelot #1 - Jack Whyte

 

Titolo: La pietra del cielo
Autore: Jack Whyte
Edizione: Piemme; 15 ottobre 1999
Pagine 544
⭐⭐⭐⭐⭐



Publio Varro è un soldato della legione romana ma sogna in futuro di tornare a fare il fabbro come il nonno a Colchester. L’occasione gli arriva quando viene ferito in guerra da un colpo d’ascia alla gamba, e resta per lunghi mesi in cura del medico militare, insieme al generale Gaio Britannico, con cui diventa molto più amico di quanto fosse in precedenza, approfondendo il legame che comunque già avevano.

Al ritorno in città ritrova il fidato Equo, già aiutante del nonno, e la fucina che gli aveva lasciato, e ricomincia il mestiere che ama, con il sogno segreto di trovare altre pietre cadute dal cielo come quella che aveva trovato il nonno, ed usarle per fabbricare delle armi mitiche e bellissime.

La sua strada però si incrocerà con quella della famiglia Seneca, nemici giurati della famiglia Britannico, segnando il suo futuro.


Questo libro è stato per me una piacevolissima sorpresa.

Ho collezionato tutta la serie convinta che si trattasse di fantasy, avendo al centro il tema della storia di re Artù e di Excalibur, ed invece quale sorpresa più grande del trovarmi di fronte ad uno storico! Dopo le prime 100 pagine dopo cui mi chiedevo dove volesse andare a parare, dato che la narrazione inizia e prosegue per buona parte in battaglia, mi ha catturata e non sono più riuscita a staccarmene, venendo proiettata in un mondo, quello dell’Impero romano d’Occidente, precisamente in Britannia, diverso, lontano e magico, ma non per la magia vera, ma per le sensazioni e le emozioni che è capace di far rivivere, per una parte di storia e per dei luoghi che portano con sè un sacco di leggende e per la riscoperta del popolo dei Celti che mi ha sempre affascinata tantissimo per la cultura completamente diversa dalla nostra, in armonia con la natura, e per uno stile di vita totalmente diverso, più sereno e pacifico, nonostante più pericoloso e decisamente meno comodo di oggi.

I personaggi mi sembra di averli conosciuti tutti, nonostante non ci siano grandi descrizioni, ma siano mirabilmente caratterizzati dalle loro scelte ed azioni.

Non posso dire che ce ne sia qualcuno che non mi sia piaciuto; sono tutti perfetti, perfino i cattivi che nella loro malvagità sono cattivi fino in fondo e senza scampo.

Solo mi dispiace che Cassia abbia trovato così poco spazio e della sorte inaspettata anche per i protagonisti, toccata ad alcuni personaggi, soprattutto uno che mi piaceva particolarmente.

Unica pecca ma non da poco, il fatto che in copertina sia già dichiarato l’esito della ricerca di Varro, cosa che non riesco a capire come sia potuto succedere, e che pregiudica non poco la sorpresa per le ricerche e per le scoperte fatte. Però questo non serve a modificare il giudizio pienamente positivo!

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