Ho letteralmente adorato questo libro e il mondo in cui ci fa volare Sanderson, con un worldbuilding magistrale degno dei grandi giganti del fantasy come Tolkien.
Non è sicuramente la trama ad essere importante qui, dove insomma tutte le vicende principali ce le aspettiamo già fin dall’inizio: Kelsier è l’eroe rivoluzionario tormentato ed illuminato, gli skaa il popolo oppresso da nobili terrieri senza moralità, la combriccola che raduna e lo segue in queste vicende con Ham il militare, Breeze il diplomatico, Dockson il politico, Marsh il fratello indeciso sul partecipare e con l’eterna rivalità tra i due, Clubs l’anziano silenzioso e burbero ma molto potente, e la nuova recluta, Vin, ladruncola da sempre, inconsapevole di essere una temibile Mistborn. E poi i balli a corte, gli infiltrati, il lieto fine (insomma dipende dai punti di vista per alcuni aspetti) che conduce alla vittoria del bene sul male col trionfo degli ultimi.
Insomma non sono esattamente le sorprese a farla da padrone e decretare la bellezza e l’originalità di questo libro. Ma è invece tutto ciò che ci gira intorno.
Innanzitutto l’autore ha una capacità narrativa fuori dal comune, rendendo avvincente anche una descrizione di battaglie o di riunioni politiche.
Certo c’è un momento verso la parte centrale del libro che avrei tagliato, perché tutta la preparazione e l’attuazione del piano rallenta davvero troppo arrivando praticamente ad una stasi in cui al centro sono fondamentalmente i pensieri e le riflessioni di Vin, ma per il resto scorre una bellezza!
Il modo in cui sia riuscito a costruire il passato di un’epoca, in cui ognuna delle stirpi abbia la propria storia e le proprie leggende è magistrale! Di ogni personaggio riusciamo a costruire carattere, vita privata e luci e ombre tanto da vederli muoversi ed agire, proprio davanti ai nostri occhi ed immaginare cosa ci si possa aspettare da loro.
Kelsier è ovviamente il grande protagonista che spopola anche tra la popolazione di skaa ma non è immune da difetti ed errori, che paga amaramente sentendosene in colpa di continuo e pensando di doverli pagare, eternamente tormentato nonostante il sorriso sulle sue labbra non manchi mai.
Non riuscirei però a scegliere uno solo tra gli altri amici! Sicuramente Dox e Sazed mi hanno catturata, ma anche Clubs e Breeze coi loro modi uno all’estremo dell’altro. Perfino con Marsh che ci nasconde molte sorprese, ma che in realtà nel corso della storia incontriamo poco, risulta difficile non simpatizzare e non fare il tifo per lui.
Quella che proprio non mi ha convinta è l’eroina Vin perché troppo troppo lamentosa e impulsiva da irresponsabile! Io capisco che la storia debba andare avanti e raggiungere la fine grazie a te ma che senso ha prima fare tutte quelle tragedie e poi agire in maniera esattamente opposta a tutto quel che affermi? Ma lei in fondo è il personaggio creato apposta per portare avanti i luoghi comuni della storia, quindi non c’era molto altro da aspettarsi. L’aspetto di lei che però mi è piaciuto tanto è quello relativo al rapporto con Kelsier e a quello che lui le dice in riferimento a Mare, al modo in cui lo aiuta ad affrontare i propri sensi di colpa.
In più altro aspetto che ho particolarmente apprezzato è il fatto che lei lotti contro una generalizzazione del loro punto di vista contro tutti i nobili senza distinzione alcuna, che viene poi purtroppo confermato solo in parte per pochi dei giovani delle casate con cui lei viene a contatto, ma che apre una interessante riflessione su quanto il rancore e il risentimento possano offuscare la vista portando a posizioni estreme, come in tutte le guerre che si rispettino, dove c’è bisogno di distinguere tra un “noi” e un “loro” generalizzati e contrapposti.
Capelli
L’Allomanzia e la Feruchemia sono le creazioni più originali ed al centro della storia e tutte le spiegazioni che ne fa Kell per l’addestramento e Saz nel ricostruire la propria storia, fanno sognare su poteri che sarebbe piacevole poter sfruttare, ma che non vengono messi lì giusto come dote naturale ma che vanno appresi, esercitati e coltivati. In particolare in questo la distinzione tra Mistborn e Misting risulta molto importante perché, lungi dal sembrare gradazioni di una stessa forza, si rivelano personali differenze nell’applicare delle capacità proprie del soggetto che ha la possibilità di concentrarsi su di esse e svilupparle in maniera fondamentalmente diversa da chi invece le possegga tutte.
Altro aspetto molto importante nella maggior parte del libro è la riflessione spesso stimolata da Ham, su quanto sia giusto fare ciò che stanno facendo, cioè cercare di combattere un Lord reggente che è visto come Dio e se quindi ciò non renda automaticamente le loro posizioni sbagliate dato che vanno contro il volere divino. Qualcuno mi ha raccontato l’interessante aneddoto del fatto che Sanderson fosse mormone e quindi questa riflessione possa esser ricondotta a tale radice. Sicuramente la moralità resta un aspetto centrale per tutto il corso della storia, come la volontà di ribellarsi o meno del popolo, che però viene spiegato come oppressione da parte del potere del lord, che però trova la sua massima espressione nella necessità di trovare un nuovo dio da seguire, che il nostro eroe riesce a capire perfettamente. Ed anche tutta la ricostruzione storica che il Custode fa delle varie religioni è unica e tende a mettere sempre in posizione centrale e rilevante il dilemma tra il senso di ribellarsi a un oppressore e un’ingiustizia e un agire morale che punti a mantenere come motivazione la libertà e l’uguaglianza e non i propri scopi personali, il desiderio di arricchirsi o la propria vanagloria.
Non da ultimi, i vari colpi di scena in conclusione stupiscono, totalmente imprevedibili per quanto mi riguarda.
Ci sono tanti aspetti che qui non sono stati adeguatamente spiegati, come gli spiriti delle nebbie e il Kandra, e il potere dell’undicesimo metallo, che immagino verranno approfonditi nei capitoli successivi insieme a ciò che possa essere accaduto al Pozzo dell’ascensione, e che mi fanno venire voglia di lanciarmi subito nella lettura del volume successivo!
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