giovedì 28 gennaio 2021

L' ANGOLO DEL CLASSICO Persuasione - Jane Austen

 

Ho iniziato questo libro con grandi aspettative dato che di solito ho sempre apprezzato molto i libri della Austen.

Ma con questo inizialmente ho fatto un po’ di fatica perché risulta molto più lento e riflessivo del solito.


Titolo: Persuasione
Autore: Jane Austen
Edizione: Newton Compton; 29 ottobre 2015
Pagine 215
⭐⭐⭐⭐


È la storia di Anne, seconda figlia di sir Walter, baronetto di Kellynch, caduto in povertà, e delle due sorelle, Elizabeth la maggiore e Mary la minore.

Sono tutti centrati sulle apparenze e sulla ricchezza e le proprietà e il loro sfoggio, perciò risulta devastante, per il padre e la figlia più grande, il dover lasciare la casa di famiglia e andare a vivere a Bath, rinunciando o limitando la loro vita in società, abituati a ricevimenti e sfarzo.

Entrambi non mostrano alcun attaccamento a nessuno se non a loro stessi, ma si interessano a chiunque possa accrescere la loro fama in società, quindi con scopi utilitaristici, e in particolar modo in questo Anne risulta inutile da ogni punto di vista, essendo ancora single e più pacata e riflessiva di loro, e poco avvezza ad opportunismi.

Mary invece ha già sposato Charles Musgrove e vive con lui non molto lontano dalla loro proprietà, con uno stile di vita del tutto all’altezza, nonostante risulti leggermente più modesto.

Lei pure, nonostante sia un po’ più incline alle dimostrazioni di affetto verso Anne, mostra comunque un animo molto superficiale e materialista, incline ai pregiudizi e al dare forte rilievo alle apparenze.


Da questo punto di vista nel libro troviamo una lunga introduzione che risulta alquanto noiosa, in quanto molto descrittiva di questa situazione e dei pensieri di Anne al riguardo.

E questo ancor più se si mette a confronto con le solite protagoniste della Austen: mentre di solito abbiamo una ragazza molto giovane che, seppur fondamentalmente di sani principi, risulta un po’ frivola e superficiale e che poi cresce durante il corso della narrazione, qui la ragazza è già adulta, completamente formata nella propria mentalità e quindi non entriamo subito nel vivo di vicende più leggere che ci portano a conoscerla, ma ci viene presentata nel suo modo di approcciarsi alle cose e alla sua famiglia e agli amici di famiglia come lady Russell, tramite ciò che lei ne pensa.


Tutto cambia però quando entra in gioco il capitano Wentworth, vecchia conoscenza della ragazza e suo unico amore. Egli ne era perdutamente innamorato ma è stato da lei rifiutato, su consiglio della suddetta lady a cui è molto affezionata, perché non considerato un buon partito e quindi per salvare le apparenze.

Lei se ne riscopre da subito innamorata mentre lui invece sembrerebbe interessato alle due sorelle di Charles, Louisa ed Henrietta, mostrando nei suoi confronti invece una certa freddezza.


Anche qui ho trovato un po’ lunga la parte di introduzione ai loro rapporti e al loro ritrovarsi, che si svolge ad Uppercross, in quanto principalmente centrata sui tormenti interiori di lei che si interroga su cosa l’uomo possa pensare di lei e se non sia arrivato a disprezzarla, e di conseguenza i suoi tentativi per evitarla.


Dalla gita a Lyme del gruppo, e subito dopo dalla seconda parte, cambia tutto.

La storia diventa più veloce, più coinvolgente e maggiormente centrata su avvenimenti piuttosto che sulle riflessioni.

E questo corrisponde al momento dal quale Anne si convince di amarlo e si abbandona al provare questo sentimento.

Mi è venuto quindi spontaneo pensare che possa esserci una corrispondenza voluta nel diverso ritmo narrativo, che diventi più veloce quando sia stata presa una decisione e la ragazza si sia “persuasa” del suo amore e non lo neghi o eviti, restando quindi per questo bloccata, immobile nelle sue giornate, come nella narrazione.


Ho trovato anche abilmente distinti diversi tipi di rapporti di coppia o comunque relazioni: da un lato quelle che si basano sulla forma più che sulla sostanza, sulle cerimonie, sulle apparenze, come quelli ricercati da tutta la famiglia Eliot, inclusi i parenti più vicini e quelli più lontani, e anche lady Russell che, pur essendo una via di mezzo, tiene comunque tanto alla forma; dall’altro, quelli veri, puri e onesti, basati su vicinanza e prossimità, di cui esemplare è per me l’esempio della coppia dei coniugi Croft, che, seppur persone arricchite e non nobili di nascita, sono legati da vero amore che li porta a star sempre insieme e a condividere le cose, ma anche la coppia Harville, e le stesse sorelle Musgrove, che lottano per i matrimoni che desiderano perché realmente innamorate, nonostante i genitori non ne siano totalmente convinti.

A questo secondo gruppo appartiene anche l’amicizia con mrs. Smith, l’amica di infanzia ritrovata da Anne, che in virtù della loro amicizia e di un rapporto sincero, riesce a esserle di grande aiuto nel risolvere i dubbi su un parente e sui suoi sentimenti.


La persuasione sta a questo romanzo in diversi modi: inizialmente è quella che effettua lady Russell nei confronti di Anne, e quindi è esterna, ma poi diventa un qualcosa di interiore quando la protagonista la fa sua e la raggiunge tramite una propria crescita interiore, quindi facendosi persuasa di ciò che provi.

Come infatti la stessa sottolinea parlando col capitano, non è da condannare la sua decisione passata nel farsi guidare dall’amica che era per lei come una mamma, perché lei allora non era pronta per quel fidanzamento e avrebbe sofferto a continuarlo, mentre invece adesso gli eventi le hanno dimostrato di aver sbagliato e lei è cambiata.


“Ora, nella misura in cui quel sentimento è conciliabile con la natura umana, non ho niente da rimproverarmi; e se non mi sbaglio, un forte senso del dovere non è una parte negativa del carattere di una donna.”


Diversamente da altri romanzi dell’autrice in cui la questione della condizione femminile viene trattata indirettamente tramite un certo grado di emancipazione delle sue eroine, qui è proprio Anne a parlarne esprimendo (forse con una certa ironia serpeggiante) come le donne, avendo meno da fare nelle loro giornate rispetto agli uomini che sono sempre presi in qualche attività, e dovendo principalmente pensare alla casa, senza altra professione di sorta, sono meno inclini a “distrarsi” dalla passione per un solo partner, anche quando questo le abbia lasciate o fosse morto.


Si avverte anche in questo aspetto, come questo sia il romanzo della maturità della scrittrice.

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