giovedì 28 gennaio 2021

Fai bei sogni - Gramellini

 

Titolo: Fai bei sogni
Autore: Massimo Gramellini
Edizione: Longanesi; 18 aprile 2019
Pagine 229


"Fai bei sogni" è un libro autobiografico. Un libro in cui Massimo Gramellini ci racconta del bambino che è stato e dell'uomo che questo bambino è diventato.
Un bambino che ha dovuto lottare col dolore della perdita della mamma e un uomo che ha paura di vivere. Un uomo che è spaventato dal provare emozioni.

"Non so se in amore vince chi fugge, ma di sicuro chi perde rimane dov'è: immobile."

La prima parte è incentrata sul Massimo bambino.
Un bambino che sa che la sua mamma è stata portata via da "brutto male" e l'ha lasciato solo coi suoi demoni.
La scrittura è scorrevole, e il linguaggio sembra proprio quello di un bambino. 
Si fa leggere in un soffio trascinandoci nel dolore... Nella "non realizzazione" dell'accaduto.

"Sentii un cucchiaio di ghiaccio penetrarmi nella pancia e svuotarmela tutta. Mi voltai di scatto verso papà, alla ricerca di qualsiasi indizio assomigliasse a una smentita, ma vidi soltanto che aveva gli occhi rossi e le labbra bianche."

È un libro che ho trovato a tratti surreale, piuttosto ripetitivo e sinceramente non ne ho capito neanche bene il senso.
Tutto ruota attorno alla figura di questa mamma.
Questa mamma che viene idealizzata a tal punto da continuare, in un certo senso, a farla vivere per ancora molti anni.
Una mamma che nonostante il gesto compiuto lascia un insegnamento molto bello a suo figlio:

"Fai bei sogni. Anzi, fateli insieme, insieme valgono di più."

Non ho apprezzato particolarmente nessuno dei personaggi, anzi per lo più li ho odiati quasi tutti.
In primis Mita, la tata più insensibile della storia umana. Per carità, la sua storia non viene raccontata ma... Diciamo che non puoi essere una tata se non sai donare un briciolo di affetto a un bambino (soprattutto se sei stata assunta perché appunto ha perso un punto di riferimento molto importante come quello della madre!).

Il senso di abbandono, è onnipresente in questo libro che va a rappresentare quel bambino che si sente sbagliato perché "neanche la mamma l'ha voluto", o comunque non l'ha voluto abbastanza.
Ed effettivamente in un certo senso è così! (Spiegazione negli spoiler!)

ATTENZIONE SPOILER!!
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Trovo assurdo che nessuno si sia preso la briga di raccontare al piccolo Massimo la verità sulla morte della madre per un periodo così vasto.
Cioè... 40 anni sono decisamente troppi, avrebbero potuto benissimo farlo prima.
Trovo assurdo che lui dopo 40 anni ancora non abbia metabolizzato a pieno il dolore e arriva a farlo solo nel momento in cui in realtà avrebbe dovuto essere sconvolto dalla verità.
Ma sincera trovo assurdo anche il gesto di questa madre.
Questa madre che sembrava volere così bene a suo figlio, tanto che è stato il suo ultimo pensiero, ma che non ha avuto abbastanza forza per resistere tanto da arrivare al suicidio per paura.
Assurda la sua convinzione di essere destinata comunque a morire e quindi di volerlo fare a modo suo.
Assurdo anche che nessuno si sia accorto del disagio di questa donna e abbia provato a salvarla (anche perché diciamocelo... Ne ha parlato spesso anche con la sua amica quindi qualcuno avrebbe potuto benissimo fare qualcosa!)

"In fondo la mia vita è la storia dei tentativi che ho fatto di tenere i piedi per terra senza smettere di alzare gli occhi al cielo."



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