venerdì 8 gennaio 2021

Il metodo 15/33

 Questo libro è stata una piacevolissima sorpresa!


Titolo: Il metodo 15/33
Autore: Shannon Kirk
Edizione: Rizzoli; 9 febbraio 2017
Pagine 276

⭐⭐⭐⭐⭐


Una coppia di energumeni molto particolari ha l’abitudine di rapire ragazzine incinte per prenderne j bambini, ma purtroppo un giorno capitano sulla loro strada due sfortune: la prima è una ragazza specialissima, da alcuni definita sociopatica da altri più intelligente della media perché sfrutta più della solita minima percentuale di cui facciamo uso; ma anche il detective dell’FBI Liu, specialissimo anche lui ma per motivi molto diversi, con metodi un po’ sopra le righe, tesi a riuscire a salvare quanti più possibili bambini e ragazzi dal rapimento.


E questi due protagonisti sono davvero capaci di catturarti di prenderti il cuore e non lasciarlo più, perché sembrerebbero, o meglio vorrebbero, essere persone non in grado di provare o lasciarsi andare alle emozioni, tese alla perfezione, mentre invece non lo sono per niente, con l’antipatia che li accompagnerebbe in questo caso, ma sono invece semplicemente due persone che riflettono tanto sulle loro azioni e che cercano sempre di migliorare, cosa che gli riesce comunque bene spesso, ma non sempre.


Sono come una versione normale dei supereroi.

E questa ragazzina già così geniale, scopre qua e là di essersi dimenticata o di non aver considerato qualcosa. E Liu scopre che se il caso rena contro non si può purtroppo farci nulla ma ci si deve arrendere al caso e fare in modo da aggirarlo. E lui ci riesce comunque alla fine.

Ed è questo il messaggio che arriva anche in conclusione, cioè che purtroppo non tutto può essere evitato o prevenuto, perché purtroppo per ogni azione, anche se subita, c’è una conseguenza.

La conclusione però è di cercare di fare sempre ogni giorno il proprio meglio e di migliorarsi come fanno entrambi.

Mi è piaciuto tanto come l’autrice sia riuscita a trattare il tema della plusdotazione senza farlo diventare una condanna o una patologia ed anche come analizzi indirettamente il complesso mondo delle relazioni genitori figli senza semplificarle o banalizzarle eccessivamente.

Nonostante non ci sia un’atmosfera di tensione ma anzi si sappia bene fin dall’inizio come andranno le cose in linea di massima, la narrazione riesce a tenerci incollati facendoci conoscere questi personaggi con cui abbiamo a che fare, a poco a poco, senza fretta e concedendoci piccole rivelazioni di volta in volta, alternandoci i capitoli narrati dall’una e dall’altro.

Perfino i due rapitori riescono a suscitare emozioni contrastanti, in quanto anche per loro, seppur in poche pagine, viene dipinta perfettamente la genesi dei due carnefici che prima ancora sono state vittime. Non nascondo di aver provato un po’ di compassione per i due.

Buona anche la trovata di affrontare in parte il processo che si svolge alla fine mentre di solito si sa che l’assassino è stato catturato ma, se non muore, non si sa che fine farà. Rende tutto più veritiero perché purtroppo non sempre pagano.

Davvero non ho altre parole per descrivere meglio quanto bello sia questo thriller originale e raccontato anche benissimo.

È riuscito a strapparmi perfino una lacrima sugli ultimi eventi e sulla storia del detective.

Toccante e straziante allo stesso tempo.

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