Dopo aver apprezzato il suo romanzo Le confessioni di una concubina, abbiamo incontrato Roberta per farci confidare come sia nato.
Roberta Mezzabarba nasce a Viterbo il 21 ottobre 1970.
Noi, dopo la lettura del suo romanzo abbiamo avuto modo di chiacchierci un po' ed ecco cosa ne è venuto fuori.
*Come nasce la tua passione per la scrittura?*
L’arte, in molte delle sue forme ha sempre fatto parte della mia vita: ho esercitato la musica (suonando il clarinetto, il pianoforte e le percussioni) il disegno, la pittura, il decoupage, il ricamo. Ma a scrittura, da un certo punto in poi, è divenuta come respirare: indispensabile.
Sono una lettrice vorace e onnivora, e leggendo, fin da ragazzina sognavo che le storie che popolavano la mia testa venissero pubblicate e lette…
*Cosa provi ogni volta che pubblichi un nuovo romanzo? Hai paura?*
L’uscita di ogni nuova creatura porta con sé gioia a tristezza: gioia di poter condividere le emozioni con i miei lettori (che devo dire sono molto generosi nel raccontare il loro percorso di lettura) ma anche tristezza di separarmi da una cosa che fino a quel momento era solo mia.
Paura no: se ci si prende la briga di mostrarsi al pubblico, di mettersi a nudo si deve essere pronti ad accettare tutte le critiche che arriveranno.
*Come nasce la storia di Misia?*
Questo romanzo è nato in maniera completamente differente dagli altri due che lo hanno preceduto: non avevo una traccia, uno schema di storia da seguire, avevo in mente solo la figura di questa giovane donna.
La scrittura, pagina dopo pagina procedeva a braccio, fino a quando, a un certo punto ho lasciato che fosse la storia stessa a guidarmi, e da quel punto ho vissuto in maniera profonda e viscerale il percorso di Misia.
E’ stata un’esperienza forte il leggere la prima stesura del romanzo una volta completato: ho pianto, mi sono arrabbiata e ho sorriso come credo ogni lettore ha fatto e farà leggendo questa storia.
Non mi sono basata su una storia o su una persona reale. Misia è nata dalla mia penna portando in sé, però, la memoria di tutte le storie raccapriccianti che si ascoltano nei telegiornali, ogni giorno. Così ho delineato un personaggio profondamente reale, con tutte le frustrazioni che spesso la famiglia di origine è capace di caricare sulle spalle del personaggio più “debole”
*A quale dei tuoi lavori sei più legata e perché?*
Questa domanda è un must, ma forse è l’unica domanda a cui non sono sinceramente in grado di dare una risposta.
Ogni storia è per me come un figlio, un figlio “letterario”: sono legata a ognuna delle mie storie in maniera differente, ognuna mi ricorda il percorso fatto per la sua creazione, gli attimi, i riconoscimenti vinti, le recensioni dei lettori, ma sarei bugiarda se ti dicessi che ne preferisco una alle altre.
*Perché i lettori dovrebbero scegliere il tuo romanzo?*
Le confessioni di una concubina è stato definito un libro "tosto": credo che la sua lettura sia "necessaria" per chi ha vissuto storie di violenza domestica (per ritirare fuori il buio... non sai quante lettrici si sono letteralmente confessate con me....) per chi invece non ha vissuto una storia del genere, ma magari si riconosce in Misia o semplicemente per ringraziare il Creatore di non aver portato i loro passi su quella strada, per gli uomini che possono scoprire le grettezze di cui si può essere attori.
*Ci lasci una tua confidenza di cui non hai mai parlato pubblicamente finora, per il nostro blog?*
La "confessione" che affidò al vostro blog segna il mio rapporto con i libri e la scrittura.
Devi sapere che in prima e seconda media il mio insegnante di lettere era un vecchio prete: per lui i miei temi erano sempre da 6- -.
Mi arrivellavo la testa per capire il perché (al tempo ero di una timidezza disarmante...).
Un giorno presa dalla disperazione ho chiesto a una mia compagna di classe (che prendeva sempre 9) di farmi copiare il suo tema.
Detti fatto.
Lei prese 9 io 6- -.
A quel punto affrontati il professore, impaurita ma motivata, e l'unica cosa che mi disse "Hai copiato? Ti faccio sospendere!"
Poi miracolosamente alla fine dell'anno quel professore andò in pensione gli subentrò un giovane e irriverente professore.
Ho letto il mio primo libro ed ho iniziato a scrivere e da allora non mi sono più fermata <3
È una storia che unisce anime con fili invisibili, che difficilmente si lascerà dimenticare.
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