Devo dire che il mio anno letterario è iniziato proprio bene.
Ho conosciuto l'autrice attraverso un gruppo di lettura su facebook, si tratta di "Libri itineranti".
È una splendida iniziativa in cui si fanno viaggiare dei libri di lettore in lettore per tutta l'italia accompagnati da dei quadernini che fungono da diario di viaggio su cui ogni lettore va ad annotare i suoi pensieri e sensazioni.
Ora ve ne parlo!
In questo romanzo Roberta ci racconta la storia di Misia, una giovane donna, insicura di sé che vive una vita apparentemente normale.
L'insicurezza di Misia deriva dall'educazione che i genitori le hanno imposto: chiedendole sempre di più, trattandola come se non fosse mai abbastanza, manovrandola...
Nel corso degli anni è cresciuta quando Misia ha deciso di sposare Filippo.
Filippo che non è stato un marito modello.
Filippo che non è stato capace di donarle neanche un minimo di affetto e amore.
La vita di Misia è circondata di tristezza e pian piano si tinge anche di un solo colore: il nero.
Nero come il dolore che prova.
Nero come il terrore che si instaura nella sua mente.
Nero come il lutto.
Tutto finché Misia non trova il coraggio di prendere la sua vita in mano e ricominciare.
"Le confessioni di una concubina" è un romanzo che parla in primis di violenza.
Vorrei dire che si tratta solo di violenza domestica, vorrei dire che si tratta solo di violenza fisica ma purtroppo Misia è costretta a sopportare molto di più.
Quella che ci ritroviamo davanti è una ragazza sottoposta a violenza psicologica fin da quando era poco più di una bambina. I genitori si sono sempre occupati di farla sentire "inferiore", "mai abbastanza".
Misia non è mai stata la figlia modello secondo loro.
Ciò ha portato anche lei pian piano a sentirsi inadeguata e ad avere mille timori.
"Così mi abituai a credere di non essere nulla di speciale. Allo specchio mi guardavo poco, credevo di essere anche un po' bruttina, semplicemente perché mi era stato insegnato dalla vita a non avere fiducia in me stessa, nelle mie potenzialità."
Ciò rende Misia uno dei personaggi più veri di sempre.
È facile empatizzare con lei.
È facile soprattutto se, come me, spesso vi siete sentite inadeguate e avete dovuto fare un grande lavoro su voi stesse e la vostra autostima.
Già nelle prime pagine del libro mi sono sentita un po' come la nostra protagonista.
Musica e lettura sono i suoi due unici metodi di evasione (ma anche i miei in realtà!).
Poi all'improvviso è iniziato il suo vero calvario, come se ciò che aveva vissuto fino a quel momento non fosse stato abbastanza.
In un ritmo serrato e coinvolgente, con l'uso di capitoli brevissimi che stimolano ancora di più la curiosità del lettore, Roberta ci guida sapientemente tra le stanze ci casa di Misia.
Ci mostra tutto il suo dolore e la follia di un uomo disposto a distruggere la donna con cui ha vissuto fino a quel momento.
L'autrice ci guida nel terrore che Misia prova tornando a casa.
Lo rende tangibile.
Il lettore riesce a percepire distintamente ogni singola emozione della protagonista e ciò rende ogni parola del libro come se fosse un pugno nello stomaco.
Nella seconda parte del libro il ritmo rallenta un po' ma è giusto che sia così!
L'autrice ha voluto dare al lettore il tempo di respirare e alla sua creatura d'inchiostro il tempo di metabolizzare il dolore subito.
"Era pur sempre un inizio.
Provare ancora emozioni.
Sentire la pelle incresparsi.
Avvertire gli angoli della bocca salire, nell'abbozzare un sorriso.
Chiusi gli occhi e bevvi di tutte quelle sensazioni che mi travolsero come una valanga inaspettata.
Volevo vivere.
Volevo tornare a vivere."
Questa seconda parte del libro è crescita, è rinascita, è realizzazione personale.
La protagonista finalmente ha capito che non importa ciò che dice la gente, che è in grado di bastarsi e soprattutto che vale!
Il libro è un mix sapiente di scrittura in prosa e poesia.
Le poesie di Misia, i suoi versi mi sono piaciuti tanto: racchiudono rabbia, dolore, amore.
Roberta insieme al suo libro e ai quaderni ha messo un viaggio un cd.
Un cd che racchiude le canzoni che l'hanno accompagnata durante la stesura del libro.
Non solo ho trovato l'idea originale e magnifica, ma penso che sia un modo splendido per rendere i suoi lettori ancora più partecipi.
Tra l'altro, leggendo il libro a me sono venute in particolare in mente altri due pezzi, piuttosto conosciuti degli Evanescence: "My immortal" e "Bring me to life".
Li trovo molto adatti per rispecchiare la vita e il dolore della nostra protagonista.
Intorno alla storia di Misia poi girano altri temi.
Si parla di manipolazione, suicidio, mancanza di affetti.
Ho trovato assurda l'idea che in una famiglia nessuno sia disposto a credere (forse perché per me la famiglia è tutto).
Ho trovato straziante l'idea che con una semplice ricerca su internet Misia sia riuscita a trovare infiniti suggerimenti su come togliersi la vita.
Ho divorato le parole di Roberta in una giornata e non vedo l'ora di leggere gli altri suoi lavori.
Distruzione
Bellissima recensione ♥️
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