Titolo: L'inferno avrà i tuoi occhi
Autore: Silvia Montemurro
Edizione: Newton Compton; 14 marzo 2013
Pagine 283
⭐⭐⭐⭐ e 1/2
Silvia è una laureanda in criminologia, una ragazza come tante ossessionata da un fatto accaduto negli anni precedenti: l'omicidio di una suora.
L'omicidio che in realtà è stato il mezzo per tre ragazze di unirsi a Satana facendo un sacrificio umano per lui.
Vanessa, Samantha ed Elena saranno il punto di fulcro di tutti i pensieri di Silvia; saranno oggetto dei suoi studi e protagoniste del romanzo che sta scrivendo in parallelo con la sua tesi di laurea.
Vanessa, Samantha ed Elena...
Tre amiche legate da un patto di sangue, tre menti contorte che vogliono entrare a far parte di una setta perché convinte di essere controllate dal demonio.
Questo romanzo di Silvia non è assolutamente paragonabile con gli altri suoi lavori.
L'intreccio passato/presente che di solito caratterizza il suo stile è presente anche in questo libro ma non come punto di vista separato.
La narrazione del presente, infatti, va a coinvolgere il passato mediante la ricostruzione dei fatti di Silvia e le sue indagini.
I personaggi sono ben caratterizzati.
Vanessa, Elena e Samantha sono delle adolescenti quando il fatto accade. L'autrice è stata bravissima nel caratterizzarle proprio come delle adolescenti qualsiasi: il linguaggio volgare, le prime sigarette, la droga, l'alcool, le relazioni da tira e molla...
Soprattutto è stata brava ad evidenziare il bisogno di buttarsi nella mischia, il bisogno di seguire la massa per non sentirsi esclusi.
Elena è il capogruppo, la ragazza più popolare, quello che dice lei è legge per tutte.
Vanessa si sente oppressa da Elena, dalle sue folli idee, Elena è così distante da lei ma non osa contraddirla.
"C'è solo una cosa da fare, quando vuoi toglierti di torno una persona."
"Che cosa?"
"Ucciderla."
"Non penserai davvero quello che hai detto?"
Il libro ruota attorno a questa ossessione per le sette sataniche, a questo patto di sangue fatto dalle tre ragazze, al loro essere devote a Satana.
Io penso che da adolescenti quasi tutti si siano lasciati coinvolgere in discorsi come sedute spiritiche, Ave Maria al contrario, invocazioni e rituali.
Forse in pochi hanno avuto il coraggio o la forza per parteciparvi ma anche questa è una caratteristica tipica dell'età.
"Eravamo tre corpi e una sola testa.
Tre teste e una sola anima.
Non ce l'avevamo, un'anima."
Anche il contesto familiare delle tre ragazze è stato strutturato bene.
I litigi dei genitori che sfociano nell'autolesionismo,
l'ingresso in comunità, la parvenza di una vita di nuovo normale.
La verità è che il passato non si dimentica però.
La narrazione è strutturata a pov alterni, da un lato abbiamo la narrazione lineare di Vanessa e dall'altro i diari di Silvia. Il ritmo è incalzante e scorrevole, non si riesce a staccare gli occhi dalle pagine.
Tuttavia... mi sento di sconsigliarne la lettura a chi è facilmente impressionabile.
ATTENZIONE QUESTA PARTE CONTIENE SPOILER!
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Solo sul finale ho capito che i diari di Silvia erano i veri diari dell'autrice, che l'intero personaggio di Silvia è costruito su di lei a partire dalla laurea in criminologia.
Da qui, pertanto, mi è sorto il dubbio che il fatto di cronaca fosse reale e ho avuto voglia di cercarlo per verificare (nei ringraziamenti non se ne parlava, e giuro che li ho letti).
Ho avuto così modo di vedere che Silvia ha cambiato solo alcuni nomi (sempre se ho trovato il riferimento al caso di cronaca giusto) ma per il resto la storia è reale e narrata molto bene.
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