giovedì 31 dicembre 2020

Finchè non cala il buio. Sookie Stackhouse #1

 

Titolo: Finchè non cala il buio
Autore: Charlaine Harris
Edizione: Fazi; 23 aprile 2009
Pagine 343
⭐⭐⭐ e 1/2


Dunque avevo grandi aspettative su questo libro dovute principalmente al fatto che avevo la serie in attesa da qualche anno e che avevo intravisto la serie in tv, molto noir, che mi aveva ispirata.
Nei primi capitoli purtroppo invece la mia delusione è stata grande.

Sookie Stackhouse, la protagonista, è una ragazza di Bon Temps, piccolo paese americano di provincia, dove fa la cameriera nella tavola calda di Sam.
Ha un potere particolare però, quello di leggere i pensieri degli altri, che la rende diversa da tutti gli altri e che la fa sembrare un po’ pazza, nel costante tentativo si tenere la sua mente isolata da quel chiacchiericcio costante.
Un bel giorno entra nel bar Bill, un uomo meraviglioso, che lei capisce subito essere un vampiro, per il silenzio della sua mente.
Bill è uno dei vampiri che, grazie all’invenzione del True blood, una bevanda a base di sangue sintetico, mirano ad integrarsi tra gli esseri umani, che in parte li hanno accettati, in parte li ammirano e ne ricercano la compagnia (i cd vampirofili), e in minima parte li odiano e temono.
Subito inizia la loro storia d’amore.
La tranquillità del paese viene però rotta da degli omicidi inspiegabili che sembrano portare tutti i sospetti in una direzione, e la ragazza dovrà quindi utilizzare la propria abilità per cercare di scovare il colpevole, anche se ciò la porterà dritta dritta nel mirino dell’assassino.


Intanto questa storia d’amore inizia talmente presto che non solo sembra poco realistica e difficile da comprendere nei motivi ma fa risultare la protagonista senza cervello e alquanto superficiale fino a metà libro, che si lasci incantare solo dall’aspetto fisico e dalla sua sete di sesso.
Inoltre fino a metà libro, pur essendosi già verificato il primo omicidio, la storia sembra senza un grande significato, e non si capisce bene a cosa punti, girando solo intorno alla storia tra i due protagonisti e al loro rincorrersi, ai ripensamenti, alle paure e ai pregiudizi dei compaesani.
Dopo per fortuna però la storia cambia completamente e riacquista una trama perfettamente riconoscibile e dei fili narrativi chiari.
Gli omicidi continuano a verificarsi e la giovane è costretta a sfruttare la sua capacità e imparare ad incanalarla nella direzione giusta, a fin di bene.
In più emerge ben presto l’interesse dei vampiri nei confronti di Sookie e l’attrattiva che questa esercita per la sua unicità: i vampiri più antichi di tutti, Eric e Pam, le fanno delle richieste a cui non puoi rifiutarsi, e che le causeranno non poche difficoltà.
Anche se posso capire il timore di lei per le situazioni in cui si ritrova per questo motivo, non riesco a non pensare che tutte le sue rimostranze siano più dovute al suo incaponirsi che ad altro, ed esasperate dalla gelosia di Bill.
Questa parte della storia e questi personaggi sono a mio parere tra i più riusciti di tutto il libro, e mi piacerebbe saperne di più su di loro, cosa che presumo avverrà nei volumi successivi.
Altro mistero che si svela quando meno uno se lo aspetti, è quello di Sam e la sua identità, come unica persona a cui non riesca a leggere la mente.
Beh immagino che il modo in cui decida di rivelarsi non sia stato proprio la scelta migliore, però mi sembrano alquanto fuori luogo le resistenze mostrate da Sookie al riguardo, dopo tutto quello che ha accettato fino a quel momento. Ai miei occhi Sam invece acquista, in tal modo, un valore in più che lo rendono più simpatico e rendono comprensibili tutte le sue remore che me lo avevano fino ad allora reso sospetto.
L’aspetto che rende tutto non all’altezza a mio parere, sono le reazioni della ragazza.
Voglio dire, a parte quel che riguarda la storia con Bill di cui ho già detto, sembra poco colpita da eventi che dovrebbero sconvolgerla e invece molto toccata da eventi almeno marginali...Per tutto il romanzo sembra svampita e ingenua ma non solo, sembra un po’ folle sul serio. E la nota degli abusi poi, sembra un qualcosa buttato lì giusto per aggiungere una nota tragica, ma perfettamente inutile e del tutto slegata dal resto.
Nonostante tutto però l’autrice è riuscita a non renderla antipatica o fastidiosa ma anzi risulta difficile comunque nella sua assurdità, non fare il tifo per lei.


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