lunedì 27 marzo 2023

Questa volta leggo… La danza delle rane - Guido Quarzo

E per questo mese il tema delle nostre letture è stato deciso nella parola sport, come si può vedere dal bellissimo banner della grafica Dolci.

Stavolta ho faticato davvero tanto a trovare qualcosa che mi convincesse e andasse bene per il tema senza travisarlo.

E poi alla fine, mentre cercavo, come per magia, mi si è palesato questo libretto e per fortuna perché mi ha davvero conquistata!


 

La danza delle rane - Quarzo, Vivarelli

Editoriale scienza, aprile 2019; 121 pagine

⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️


Sono arrivata a scoprire questo libro perché la danza e il ballo sono la mia vita, ho cercato qualcosa di attinente e, quando ho letto la trama di questo, ne sono stata ispirata.

Ma la realtà è andata ben oltre l’immaginazione, perché si è rivelato un piccolo gioiellino.


In una così breve durata, e con la semplicità di un libro per ragazzi, con un giovane ragazzo di quasi 14 anni come protagonista, è raccontata la storia dell’abate Spallanzani da Scandiano, e delle sue ricerche sulla riproduzione e la fecondazione, ma non solo. 

Perché in questo libro vengono narrate le reazioni dei paesani e della gente semplice, e spesso ignorante, alle nuove scoperte, che cambino il punto di vista sul mondo scientifico e come il primo passaggio per chi compie scoperte scientifiche sia quello di vincere la battaglia con l’ignoranza, e la resistenza al cambiamento.

Primo tra tutti quella della religione.

Infatti è il prete del paese il primo detrattore delle sue ricerche, e questo fa tanto più strano quanto si pensi che l’abate Spallanzani fosse appunto un uomo di chiesa, un gesuita, e quindi bene avvezzo alla materia.


La danza è delle rane perché gli studi dello scienziato sono iniziati proprio da questi animaletti, di cui studiava le uova e il modo di riprodursi.


“Immagina che la vita sia una specie di danza, uno di quei balli in cui è necessario formare delle coppie: dove si formano le coppie la danza prosegue, se non si formano le coppie si ferma il ballo. Ora si tratta di vedere in quale di queste vasche si apriranno le danze: il ballo della vita.”


È stato bello anche leggere delle zone circostanti, di aspetti storici, come quelli relativi al marchese, e di come la zona fosse molto più naturale rispetto a oggi, anche se ai miei occhi Scandiano resta comunque uno dei paesi migliori della provincia.


Infine il protagonista Antonio, figlio del mugnaio del paese, destinato a lavorare al mulino del padre, che mostra una spiccata intelligenza e capacità di andare oltre le apparenze e di mettere insieme i pezzi e trarre delle soluzioni originali, è la scelta più azzeccata di tutte. Chiunque altro al suo posto non avrebbe avuto lo stesso effetto.

Invece questa mossa si rivela una scelta piacevolissima che rende divertente e coinvolgente la lettura.

Il linguaggio semplice usato per parlare di lui, nonostante il narratore in terza persona, la naturalezza con cui si avvicina alle cose, anche a quelle che non comprende fino in fondo, lo rendono subito simpatico a tutti. 

E il suo riscatto è stato l’aspetto migliore, per cui sfido chiunque legga a non fare il tifo per lui.


“Il fatto è che viviamo in un momento di di grandi novità per le scienze, e per molti è difficile abbandonare le vecchie idee. Ma chi ci ha dato l’ingegno che ci distingue dagli animali e dalle piante? Chi ci ha concesso la capacità di pensare, parlare, scrivere, studiare, trasmettere le conoscenze a chi verrà dopo di noi? Chi ci ha permesso di interrogarci sul mondo? Chi se non Dio? E non gli manchiamo di rispetto se non usiamo questo suo dono per conoscere la natura? La natura, in tutta la sua bellezza e la sua diversità.

-Dunque possiamo aspirare a capire ogni cosa? È questo che quella sera al mulino avete chiamato progresso?

-Sì e no. Esistono misteri che non capiremo mai. La mia fede è salda, anche se i parroci di campagna, e perfino qualche vescovo, ne dubitano. E io ho ben chiaro ciò che si può sperare di comprendere e ciò in cui si deve soltanto credere. Tuttavia ci sono anche studiosi di grande intelligenza che rifiutano l’idea del Creatore.”

1 commento:

  1. non conoscevo proprio questo libro, contenta che ti sia piaciuto tanto

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