venerdì 24 febbraio 2023

Questa volta leggo… Assassino senza volto - Henning Mankell

Per questo mese il tema di questa rubrica è “mani” come si può notare anche dal bellissimo banner ideato da Dolci.

E a me erano venute in mente una miriade di possibilità, ma la mia scelta poi è caduta su questo titolo che dovevo leggere da tantissimo tempo. E meno male che l’ho fatto perché, a parte aprire la milionesima serie, ho trovato le atmosfere che preferisco!



Assassino senza volto - Henning Mankell

Marsilio, 366 pagine; settembre 2018

⭐️⭐️⭐️⭐️


Con questo libro ho fatto la conoscenza con Kurt Wallander ed è stata molto positiva.

Kurt è un detective, uomo che va allo sfascio lentamente durante queste indagini.

In realtà lo conosciamo già avanti in questo processo, lasciato dalla moglie, la figlia tormentata con cui vive un rapporto combattuto, un padre che vede star male ma da cui si tiene lontano, la sorella da cui si sente sempre più distante, l’alcool che diventa il suo migliore amico, al punto da diventare autodistruttivo nelle indagini e negli inseguimenti, come nei rapporti con i suoi superiori e le vecchie amicizie che vanno allo sfascio.


In questo caso si tratta di due indagini per la precisione di un caso nel caso.

Da quello per l’ omicidio brutale di due anziani nella loro casa, scoperto dal vicino, si affianca quello per un altro omicidio di uno straniero che fa venire alla luce un mondo sommerso di movimenti razzisti e violenti.


Non avevo neanche cominciato la lettura che già mi sentivo catturata, immersa nel mondo nero svedese, e in quello di questo fragile uomo nordico.

Mi ha coinvolta molto il caso che è orchestrato benissimo al punto da farsi chiedere dove si possa arrivare senza avere uno straccio di prova.

E poi invece le prove e gli indizi vengono fuori poco per volta, mano a mano, anche se con tanta fatica.

Ho apprezzato soprattutto la capacità di sottolineare questo aspetto, la lunghezza delle indagini che invece in tantissimi altri casi sembrano procedere quasi per magia, cosa molto lontana dalla realtà.

I mesi che passano e la disillusione, l’intenzione di mollare che serpeggia, fino a un’illuminazione improvvisa.

Personalmente avrei pensato a un colpo di scena da inserire nelle ultimissime pagine, che forse avrebbe reso la quinta stellina ma anche così riesce a dare perfettamente l’idea dello squallore e la rabbia dello scoprire che la soluzione purtroppo era la più improbabile perché del tutto casuale, proprio come capita nella vota reale.

2 commenti: