martedì 31 maggio 2022

Questa volta leggo…. Caro mr Enshaw-Beverly Cleary



Ho scoperto questo libro per puro caso, grazie a un’amica Viviana di Cara carissima me, e mi ha ispirata subito, al punto da sceglierla come uno dei nostri piccoli gdl mensili a tema letture per ragazzi.

Quale è stata poi la sorpresa a scoprire che si trattava di un epistolare misto al diario del ragazzino, Leigh Botts, che prima scriveva al suo scrittore preferito, tale mr Enshaw.

Questo genere non è solitamente quello che preferisco ma devo dire che qui l’ho trovato semplicemente delizioso.


E in più, ulteriore scoperta, ho trovato che, tra le giornate che descrive, il ragazzino fa una gita nel parco naturale del suo paese chiamato proprio “Alberi delle farfalle”, e che c’è anche una splendida illustrazione, oltre alla sua descrizione, di questo posto.

Inutile dire che, oltre a desiderare di poter visitare un posto del genere dato che le farfalle sono tra i miei insetti preferiti da sempre, l’occasione era anche perfetta per la rubrica del blog “Questa volta leggo…” che era proprio a tema farfalle!



Titolo: Caro mr. Enshaw

Autore: Beverly Cleary

Edizione: Il barbagianni; 18 novembre 2021

Pagine 136

⭐️⭐️⭐️⭐️


Il libro l’ho letto in un’oretta, perché è leggerissimo, piacevolissimo, e scorre via che è una bellezza.

Ma non vuol dire che sia “facile”. Tutt’altro.

L’autrice è bravissima a descrivere, attraverso le parole di un bambino, quelle che possono essere le preoccupazioni e le difficoltà tipiche di quell’età, dall’ingresso in una nuova scuola, e alle scaramucce con il misterioso “ladro del pranzo”, all’amicizia con il custode, e in particolare quelle dovute alla separazione dei genitori e alle difficoltà economiche, che fanno preoccupare la madre di non riuscire ad arrivare a pagare a fine mese l’affitto della casa minuscola in cui sono andati a stare ma che almeno non è una casa mobile, alla mancanza di puntualità del papà nelle telefonate e nell’invio dell’assegno, a quelle più sentimentali, di rabbia per la scarsa presenza del papà e di paura di essere sostituito da un altro bambino.




Tutte queste emozioni vengono fuori con naturalezza dalla sua penna, prima nelle lettere che da piccolo scrive al suo scrittore preferito per piacere e poi per una ricerca per la scuola, e che poi si tramutano nel diario che comincia a tenere su consiglio dello stesso Enshaw, a cui ha rivelato di voler diventare scrittore, fino alla prima media.


Stupisce la semplicità e la spontaneità con cui ci troviamo ad affrontare quelle che, narrate da un adulto, diventerebbero discussioni complesse, e che un ragazzino invece mette giù così come gli vengono, senza troppe riflessioni.

Ancora di più stupisce che, in un libro per ragazzi, il finale non sia da favola, rivelandosi il più realistico possibile probabilmente, e lasciando un pochino di malinconia, perché a quel ragazzino ci siamo affezionati e vorremmo potesse andare tutto bene, ma che poi in fondo ci porta a chiederci se non sia realmente meglio così.



1 commento:

  1. Bella la tua recensione ma il genere epistolare non mi fa impazzire

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