mercoledì 11 maggio 2022

PURCHE' SIA DI SERIE... Fairy oak. La storia perduta. - Elisabetta Gnone



Per questo appuntamento mensile con le serie, per cui ringrazio Chiara La lettrice sulle nuvole, perchè mi permette di dare fondo alla immensa riserva di serie mai terminate, ho scelto di tornare nel magico mondo di Fairy oak! Le altre blogger che viaggio avranno scelto di fare? Vi parlo del mio...


Titolo: La storia perduta (Fairy oak #4)
Autore: Elisabetta Gnone
Edizione: Salani; 22 ottobre 2020
Pagine 400
⭐⭐⭐⭐⭐

Ho aspettato volutamente a leggere questo nuovo capitolo della storia di Fairy oak perché in un incontro con la Gnone era stato preannunciato un ritorno al villaggio e non volevo perciò restare di nuovo orfana troppo a lungo, dato che già la volta precedente era stato triste terminare la serie pensando che non ci saremmo più ritrovati.

E quindi ecco che, con un nuovo volume già in libreria, era il momento più adatto e non potevo più attendere.

Per me ogni volta entrare in questi racconti equivale all’entrare in un mondo fuori dal tempo e dalla società in cui viviamo, con spazi, tempo e valori completamente diversi: una dimensione a misura umana, di un piccolo villaggio immerso nella natura, sul mare, dove tutti si conoscono e le famiglie vivono da secoli immersi nelle tradizioni e, perché no?, nelle simpatie e antipatie che le accompagnano da sempre e le cui ragioni si perdono nella notte dei tempi e sono andate anche un po’ perse.

In questo villaggio vivono in armonia i Magici e i Non-magici e i bambini vanno a scuola, giocano, litigano, fanno i capricci, tutto senza mai perdere di vista il rispetto l’uno per l’altro e per il mondo che li circonda.

In questo libro però l’atmosfera che regna è un pochino diversa dagli altri precedenti.

Qui troviamo Vaniglia (Babù) e Pervinca (Vì) in là con gli anni, colte dalla malinconia per il passato durante uno dei loro pomeriggi insieme in compagnia di un bel tè caldo, sfogliando le vecchie foto di quando erano bambine e ricordando un anno molto piacevole.

Precisamente si tratta dell’anno in cui, grazie a due professori poco apprezzati, e ad una leggenda di una balena nel golfo del paese, riscoprirono l’importanza della storia e delle proprie radici, ed insieme la tolleranza e l’importanza del restare uniti.


E come avrebbe potuto non conquistarmi un tema del genere, da amante della storia e delle tradizioni, in un mondo che sembra abbia perso il proprio passato e i suoi insegnamenti?


“Il nostro albero” sospiró la supplente commossa, carezzando la foto. “Quello che ho imparato studiando la Storia è che le radici di un popolo sono come le radici di un bosco: intrecciandosi tra loro consolidano il terreno e forniscono nutrimento alle nuove generazioni “.


La loro ricerca è stata come sempre coinvolgente e affascinante.

E a questa si sono affiancati la lotta per il rispetto degli animali, la nascita di nuove amicizie e perfino di nuovi amori.


Certo nella realtà non va tutto bene così come in quel paese, o meglio, non va più così, e ormai pochissime coppie restano incolumi al passare del tempo sposando il fidanzatino della scuola e facendo tanti figli e nipoti, e le sorelle continuano ad andare così d’accordo da vecchie come da bambine e i vecchi amici lo restano anche dopo, ma non è per me una cosa da disprezzare quanto piuttosto da rimpiangere perché ormai per lo più andata persa.


Ciò che regna incontrastato a Fairy oak è lo scorrere del tempo e l’importanza dell’alternanza delle stagioni, della luce e del buio e del giorno e della notte, come del coesistere di tutti gli opposti, perché senza l’uno non potrebbe esistere l’altro e non sarebbe apprezzato in maniera adeguata.


“Non sono cattiva, nessun Magico del buio lo è per via dei suoi poteri distruttivi, che hanno, infatti, una ragione per esistere. Non sono forse utili, direi necessari, l’ombra e la notte, l’autunno e l’inverno, il vento e la pioggia? Non sono, essi, indivisibili dalla luce e dal giorno, dalla primavera e dall’estate, dal caldo e dal sole?

Vaniglia e io siamo identiche e opposte e, soprattutto, siamo indivisibili, come il giorno e la notte. Di questo, soprattutto, parlavano, Felì e zia Tomelilla, a mezzanotte, durante l’Ora del Racconto.”


3 commenti:

  1. che bello quando una serie piace sempre così tanto!

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  2. Conosco molto bene questa serie ma non l'ho mai letta

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  3. Ma sai che avevo letto il primo volume da ragazzina, lo avevo adorato ma poi non ho comunque mai preso in mano i volumi successivi? Ogni volta dico sempre che ho voglia di continuare ma finisco sempre a leggere altro

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