mercoledì 28 aprile 2021

Nessun dove - Neil Gaiman


Avrei voluto prolungare la lettura di questo libro il più possibile per non dover lasciare questo magnifico mondo di una Londra gotica del 900, un po’ dark un po’ magica, che è l’ambientazione perfetta in cui si muovono tante magnifiche figure a metà tra le fiabe e l’horror.


Titolo: Nessun dove
Autore: Neil Gaiman
Edizione: Fanucci; 28 luglio 2011
Pagine 336
⭐⭐⭐⭐⭐


Richard, dopo aver salvato una ragazza ferita trovata sul marciapiede, scopre che la sua vita (insulsa e monotona) fino a quel momento, è stata cancellata, non esiste più. Nessuno si ricorda di lui nè lo riconosce, a lavoro non ha più un posto e stanno affittando il suo appartamento.
Quella ragazza, che scoprirà chiamarsi Porta, è l’unica sopravvissuta della dinastia degli Arch, una importante famiglia di apritori della Londra di sotto.
Si perché come scoprirà anche, esiste una Londra di sopra, quella in cui vive, e una Londra di sotto, sotterranea e pericolosa, dove vivono quelli che sembrerebbero gli scarti della società, ma che hanno tutti delle caratteristiche molto particolari e distintive per ogni singola popolazione.

È stato come scendere in un mondo unico, dove ogni personaggio è un piccolo miracolo.
Richard è l’unico che parte alquanto insignificanze ma ha una crescita importante dall’inizio alla fine della storia, imparando a confrontarsi con se stesso e con le proprie paure, sia quelle più semplici come la paura dell’altezza, sia quelle più complesse e profonde legate alla propri identità. Significativa in questo senso è la prova che si trova ad affrontare per la chiave, e a dimostrazione di ciò, quando tornerà nel suo mondo alla sua vecchia vita, scoprirà di non desiderare più le cose di cui sentiva il bisogno prima.
Porta è un piccolo miracolo, una ragazzina un po’ surreale che a tratti sembra quasi autistica, capace di aprire qualsiasi cosa si trovi davanti, dalle porte ai lucchetti, e che ha assistito alla morte cruenta dei suoi familiari, impotente, ed è alla ricerca di una spiegazione, anche se sembra quasi incomprensibile come possa aver trovato un certo distacco da quelle scene che vengono descritte dai suoi ricordi nella casa.
Il marchese de Carabas è un vero genio. Mi ha ricordato tanto il cappellaio matto come figura, ed il miracolo che è in grado di compiere ma soprattutto l’esperienza che riesce ad affrontare e superare, sono qualcosa che sfidano ogni immaginazione.
Perfino Hunter, nonostante tutto, è una figura particolare, emblema di coloro che si concentrano talmente nella loro “caccia” nel raggiungere un obiettivo a tutti i costi, che perdono di vista le cose davvero importanti e le persone che hanno intorno e che contano realmente.

Ma le figure meglio riuscite per me sono i due cattivi: mister Croup e Vandemar, due compari a metà tra il gatto e la volpe e dei protagonisti dei migliori libri di King, capaci delle torture più sanguinolente e degli atti più crudeli possibile senza nemmeno la sensazione di star commettendo qualcosa di malvagio.
E Islington poi? Un angelo di quel genere non si trova da nessun’altra parte se non nei libri di Gaiman. È stato come vederlo davanti ai miei occhi, in carne ed ossa, muoversi e danzare cantando “I’m in heaven” (scena che mi ha deliziata) con le candele che si accendono e spengono al suo passaggio.
Perfino i parla-coi-ratti ed Anestesia mi sono rimasti nel cuore. Sarà perché è il primo libro fantasy che leggo in cui viene data dignità a questo animaletto che in primis amo su tutti i roditori (ne ho ancora uno in casa) ma il fatto che accolgano tutti i reietti, come la storia della ragazza rende ben chiaro, rendendoli parte di un gruppo a tutti gli effetti, mi è sembrato davvero meraviglioso.
Solo non ho apprezzato tanto che mangiassero i gatti.

E che dire delle scene del mercato fluttuante, colmo di meraviglie, sia di oggetti che di specie presenti, o della metropolitana con il conte e il suo giullare, o ancora del monastero dei Frati neri? Solo una mente eccelsa poteva riuscire a creare un mondo del genere ed io stessa non sarei voluta uscirne mai.

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