Titolo: La paziente silenziosa
Autore: Alex Michaelides
Edizione: Einaudi; 2 aprile 2019
Pagine 340
⭐⭐⭐⭐⭐
Alicia Berenson è un'artista di successo. O forse sarebbe meglio dire che lo è stata?
Ora è solo una delle pazienti di un ospedale psichiatrico.
Come ci è arrivata?
Aveva 33 anni Alicia quando ha sparato 5 colpi in faccia a suo marito Gabriel.
Nessuno riesce a capire cosa abbia innescato questa reazione così violenta, sembravano una coppia felice.
Aveva 33 anni quando si è chiusa in uno stato di mutismo totale.
È proprio su questo punto che cercano di lavorare gli psicologi dell'ospedale e in particolare Theo.
Theo sembra essere ossessionato da Alicia. Lei è la sua sfida personale.
Theo non crede nella colpevolezza di Alicia, è per questo che vuole farla parlare, ma i suoi discorsi porteranno a una conclusione inimmaginabile.
Questo libro ha atteso nella mia libreria pazientemente e decisamente per troppo tempo. Ne ho rimandato sempre la lettura e ora, dopo averlo concluso, vorrei averne altre 1000 pagine da leggere.
Quello che il lettore si ritrova davanti è un thriller psicologico mozzafiato strutturato secondo un doppio pov: da un lato abbiamo Alicia, lei e il suo diario; dall'altro la voce narrante di Theo. veggente
Attraverso di loro ci vengono presentati molteplici altri personaggi, ognuno con un ruolo ben preciso e caratterizzato.
Lo stile di scrittura è scorrevolissimo, i capitoli brevi fanno si che questo diventi un libro da leggere tutto d'un fiato. Il lettore vuole sapere, vuole capire (o meglio vorrebbe capire). Ogni capitolo, ogni ingresso in scena di un nuovo personaggio aprono nell'immaginario del lettore altri dubbi.
Fin dalle prime pagine la psiche dei personaggi viene analizzata molto.
Quello che tormenta il lettore è scoprire se Alicia sia veramente pazza.
Ma dopo la prima parte diventa evidente che Alicia non è affatto pazza. È una mente geniale, stravagante forse ma non pazza.
È talmente sana di mente da aver fornito la soluzione al caso già nel quadro dipinto dopo l'omicidio di Gabriel: L' Alcesti. E pensare che sono stata convinta fin da subito che la soluzione fosse nel titolo...
"Metterò per iscritto soltanto pensieri positivi, felici, normali.
Non sono consentiti pensieri folli."
Nel corso della lettura si finisce per sospettare di tutti e di nessuno in particolare. Questo libro risucchia come un vortice, i ruoli di vittima e carnefice si mescolano più e più volte fino a giungere in un punto in cui non sai più di chi fidarti.
Devo ammettere che inizialmente ho dato un po' di matto perché la storia di Theo non mi interessava, era un personaggio marginale e io volevo conoscere Alicia. Ora sono contenta di aver resistito.
Alicia e Theo sono due anime affini, hanno avuto un'infanzia similare quasi anaffettiva.
Entrambi alla ricerca di un metodo per uscire dalla loro "prigione" fatta di insulti.
"Quanto dolore c'è nel mondo e per non vederlo chiudiamo semplicemente gli occhi. La verità è che abbiamo paura. Abbiamo il terrore gli uni degli altri."
Fidatevi di me, leggete questo libro e state ben attenti a non perdervi neanche un minimo dettaglio. Ogni cosa è importante, non è stato lasciato nulla al caso. Piano piano tutti i tasselli del puzzle andranno al loro posto e vi lasceranno senza parole...proprio come Alicia, proprio come l'Alcesti.
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