Titolo: Falce. Trilogia della falce #1
Autore: Neal Shusterman
Edizione: Mondadori; 19 maggio 2020
Pagine 360
⭐⭐⭐⭐⭐
Capolavoro originalissimo del fantasy!
Il mondo è profondamente cambiato: l’umanità è diventata invincibile da epidemie e carestie e anche dalla morte. Quando qualcuno si ferisce in maniera grave o tanto da restarci secco arrivano i droni ambulanza che portano alla rianimazione dove, dopo tre o quattro giorni circa a seconda della gravità del danno, vieni resuscitato senza eccezioni.
Perfino il dolore è stato sconfitto perché esistono dei naniti analgesici, molecole del corpo umano, che impediscono qualsiasi sofferenza fisica.
Per tenere sotto controllo la crescita smisurata della popolazione però il precursore Prometeo, ha fondato la Compagnia delle Falci, un gruppo di persone che si sono arrogate il supremo diritto di decidere chi debba vivere e chi morire. La loro scelta deve però essere completamente casuale senza distinzione di età, sesso, religione, etnia o caratteristiche e interessi personali.
Inizialmente gli appartenenti a questo gruppo, della vecchia guardia, erano molto saggi ed equi e rispondevano a rigidi criteri morali, come Madame Curie e Mr Faraday, mentre oggi invece sembra che si stia formando un gruppetto sempre più largo di adepti che vede il potere che si acquisisce come un privilegio che porti benefici di ogni tipo e soprattutto che vede nelle uccisioni un motivo di divertimento, perdendo la compassione e l’umanità che dovrebbe contraddistinguerle. Rappresentante di questo orientamento è Maestro Goddard, con la sua veste di diamanti.
Al centro di tutto ciò si ritrovano catapultati all’improvviso Citra e Rowan, due ragazzini che, per circostanze diverse, diventano adepti di Maestro Faraday. Ma ben presto si accorgeranno che togliere la vita non è così semplice ma nemmeno così terribile e disumano come sembra, ma anche che le Falci sono profondamente umane e quindi non immuni da giochi di potere, di interesse e sotterfugi, malvagità e ricatti allo stesso modo di tutti gli altri esseri umani.
Questo libro lo ho adorato e divorato fin dalla prima pagina.
Innanzitutto la scrittura è estremamente piacevole e scorrevole, spesso colloquiale e discorsiva, e i capitoli brevi ma nom eccessivamente la rendono meno faticosa; e poi la trovata di inserire all’inizio di ogni capitolo una pagina di un diario di una delle Falci è molto accattivante perché permette sia di penetrare nelle varie personalità dei protagonisti in maniera più profonda e diretta, sia di stimolare riflessioni sugli argomenti delicati di cui tratta questo libro.
Il dare o togliere la vita è una delle prerogative che attualmente appartengono solo alla divinità in cui si crede o alla Natura che dir si voglia, ma che per fortuna a mio parere ci è ancora preclusa.
Ma cosa succederebbe se potessimo deciderlo noi? E in base a cosa si dovrebbe scegliere?
E ancora: chi dovrebbe occuparsene e chi vigilerebbe su questo operato?
Non a caso questi interrogativi sono talmente complessi da essere al centro di un dibattito che va avanti da tanto, tra Chiesa e Stato, medicina e scienza da un lato e moralità dall’altro, sul tema dell’eutanasia, che seppure in maniera più focalizzata, attraversa e tocca gli stessi quesiti.
Anche qui infatti troviamo Madame Curie che, in giovinezza e per inesperienza, peccando di orgoglio si sentiva deputata a rendere il mondo migliore; Faraday che era talmente chiuso su se stesso e sul peso del proprio compito da non rendersi conto di ferire chi gli stava intorno; Goddard che si fa prendere dai propri interessi e impulsi più bassi e segue la fama e il potere personali; Senocrate che si trova ad essere controllato e manipolato per semplici errori ed imperfezioni umane.
Entrambi i ragazzi mi hanno conquistata, nonostante siano profondamente diversi e si trovino, costretti dalle situazioni, ad affrontare gli imprevisti in maniera molto diversa l’uno dall’altra, ho condiviso e compreso pensieri ed aspettative di tutti e due, ed apprezzato il modo di ciascuno di relazionarsi a questo compito immane che gli si è rovesciato addosso in maniera totalmente inaspettata.
Anche Faraday e Curie, nonostante i loro difetti, anzi forse proprio per il fatto di essere estremamente umani, riescono ad accattivarsi le simpatie del lettore.
Mi è dispiaciuto tanto per Maestro Volta mentre non ho potuto fare altro che tifare contro Goddard e la sua combriccola di malvagi omicida, nonostante l’omicidio sia un reato del Mondo Antico.
Mi è sembrata carina l’idea che tutte le Falci si dessero alla nomina un nome di un personaggio famoso storico che rappresenti per loro, per ciò che ha fatto, qualcosa di significativo.
E ho apprezzato anche le regole che le Falci tutte non dovessero avere proprietà rilevanti o ricchezze nè famiglia, per non avere tentazioni a seguire i propri interessi, nonostante come vediamo, esista sempre anche lì come nella realtà attuale, il modo per aggirare la legge. Come si dice “fatta la legge, trovato l’inganno”.
Non riesco insomma a trovare un difetto a questo libro, nemmeno nella conclusione che non lascia in sospeso nulla, nonostante sia il primo volume di una trilogia, ma apra un nuovo capitolo, anche proprio letteralmente con l’anticipazione di Thunder head, per proseguire la storia.
Ah come potevo dimenticarmene: il mitico Thunder head, una sorta di grande fratello virtuale, un po’ metafora della rete dei giorni nostri, che può controllare tutti ma non può interferire con l’operato della Compagnia, ma che trova un modo originalissimo per comunicare con Citra. Fenomenale!!!
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